DELITTO DI ARCE, CARABINIERE DI ITRI ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI PER L’OMICIDIO DI SERENA MOLLICONE

Serena Mollicone

Grande scalpore ha suscitato, a Itri, l’eco della notizia secondo la quale il carabiniere Francesco Suprano, in servizio presso la stazione di Arce ai tempi dell’uccisione di Serena Mollicone, sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati insieme ad altre quattro persone, tra cui una donna.

Il centro aurunco è rimasto sgomento nell’apprendere che il Suprano, nato a Itri, sia stato raggiunto dalla comunicazione giudiziaria, soprattutto perchè il carabiniere è stato sempre conosciuto, e lo è ancora di più oggi, come una persona ligia al suo dovere e scevra da compromessi di alcun genere.


In paese ne ricordano le origini, economicamente modeste, ma orgogliosamente incontaminate da tutti i punti di vista; ne evidenziano la encomiabile deontologia professionale e, soprattutto, il rigore che caratterizza il suo clichè di vita. Il papà, già operatore ecologico alle dipendenze del comune di Itri, colpito da una grave forma di quasi totale cecità, ha
concluso la sua attività quale custode di una struttura pubblica di Largo Marconi in paese, non facendo registrare mai assenze dal posto del lavoro o impegno superficiale.

Nel foglio matricolare del carabiniere itrano risaltano le note positive, frutto di un impegno speso a favore della gente e della comunità, soprattutto delle persone più deboli. Pur nella rispettosa attesa dei tempi giudiziari che dovranno fare luce sui fatti che videro la diciottenne Serena Mollicone, di Arce, trovata morta e incaprettata il 3 giugno del 2001 nel bosco di Fontecupa, nel paesino ciociaro, e pur nutrendo la massima fiducia nella Giustizia italiana, a Itri, la gente, soprattutto quell’esercito di lavoratori laboriosi e umili, che costituisce l’ambiente entro il quale si colloca la tranquilla e stimata famiglia di Suprano, sono convinti che il militare della Benemerita uscirà completamente scagionato e a testa alta da questa momentanea “zona d’ombra”.

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