FORMIA, STORIA DI UNA SOCIETÀ ATTIVATA UNA SETTIMANA PRIMA DELL'INCARICO

"Spiaggia di Vindicio"
“Spiaggia di Vindicio”

Prima l’Udc e poi Un’Altra città non hanno esitato a definirla testualmente “una cambiale elettorale”. Si tratta dell’affidamento diretto, disposto con ordinanza urgente, per la pulizia delle spiagge di Gianola e Vindicio a Formia, relativamente al mese di giugno. Ma perché questa accusa? A ben vedere il sospetto è legittimamente comprensibile.

Infatti passano appena sei giorni tra la data di inizio dell’attività dell’impresa e la data di affidamento della determina dirigenziale. La società Impero Romano srl inizia infatti le proprie attività il giorno 13 giugno, mentre il 18 arriva l’affidamento. E allora, cosa c’è di male e perché gli occhi sono puntati sulla Impero Romano?


La ditta, come si legge nella visura ordinaria, è dell’amministratore unico Bierek Marlena che è coniugata col titolare di una cooperativa che nella precedente amministrazione comunale targata Sandro Bartolomeo gestiva sempre per conto del Comune la sosta dei parcheggi nel quartiere di Gianola. Ma se in quell’occasione quella cooperativa, seppur in appalto, si avvaleva delle prestazioni di soggetti da reinserire nel tessuto sociale come individui con problemi di alcol e droghe, questa volta i 17mila euro che il Comune verserà comprensivi di Iva nelle casse della neocostituita società non hanno dietro alcun aspetto sociale o cooperativo.

Va detto, inoltre, che i protagonisti di questa storia hanno convissuto diverso tempo nella sede elettorale di Sandro Bartolomeo in via Rubino tra primo turno e ballottaggio delle recenti elezioni, festeggiando con spumante all’esito conclusivo della tornata che ha visto trionfare Bartolomeo.

"Litorale di Gianola"
“Litorale di Gianola”

Ora bisogna capire quanto durerà questa urgenza visto che gli stessi contestatori politici che la questione l’hanno sollevata stanno insinuando il sospetto che possa arrivare a breve una proroga. E se la proroga arriva, o arrivano, dovessero essere più di una, non potrebbero in ogni caso superare compensi complessivi di 40mila euro totali perché in quel caso l’istituto dell’affidamento diretto non sarebbe più legittimo.

Allo stato attuale qualcosa non torna perché, per esempio, quando si va ad analizzare il numero di dipendenti dichiarati dall’impresa, si nota che nonostante si tratti di una indicazione esclusivamente statistica, la Impero Romano ne dichiara uno soltanto. A ben vedere, però, la condizione essenziale affinché una ditta potesse aspirare alla chiamata urgente del Comune per l’affidamento diretto, era rappresentata da un numero minimo di unità lavorative in organico pari a 8 persone impegnate per tre ore al giorno e per trenta giorni, domeniche e festivi compresi. Insomma un servizio h24.

Aspetto tuttavia non vincolante visto che, come detto, la dichiarazione richiesta è solo statistica e allora la necessità di addetti potrebbe essere nelle realtà comunque soddisfatta.