GAETA, FONDAZIONE CABOTO ALLA EX CASERMA COSENZ. ALTOLA’ DELLA REGIONE AL COMUNE

"La ex aserma Cosenz"
“La ex aserma Cosenz”

La ex Caserma Cosenz non può diventare sede della Fondazione Caboto. E ad affermarlo, questa volta, non sono le opposizioni presenti fuori dentro al Consiglio comunale di Gaeta ma la Regione Lazio e nello specifico la Direzione Cultura e Politiche Giovanili con una missiva indirizzata al primo cittadino Cosmo Mitrano recante data 28 ottobre, protocollata in Comune il 5 novembre scorso. E che forse ha causato anche la diserzione dei consiglieri di maggioranza all’ultima commissione trasparenza.

In sostanza la delibera votata in giunta lo scorso 20 settembre con cui l’amministrazione intendeva locale parte del secondo e l’intero terzo piano alla Fondazione per circa 40mila euro annui, per la Regione è inattuabile salvo che il Comune non intenda restituire buona parte del finanziamento ricevuto e non solo.


In sostanza “L’edificio, di proprietà demaniale – si legge nella missiva regionale – è stato interamente restaurato con fondi pubblici negli anni Novanta ed è in via di ultimazione il progetto (per la realizzazione del museo del mare, museo storico – artistico, biblioteca e archivio storico, sala polifunzionale ndr), finanziato con accordo di programma quadro I per un importo complessivo di 1.549.370.70 euro”.

*La lettera inviata dalla Regione Lazio*
*La lettera inviata dalla Regione Lazio*

Da cui, in modo piuttosto fermo si fa presente che “non può pertanto ritenersi ammissibile alcuna destinazione diversa da quella già stabilita e per la quale i finanziamenti sono stati erogati”. Quindi il termine perentorio: “Qualora entro trenta giorni a far data dalla ricezione della presente codesto Comune non abbia manifestato con chiarezza una sua diversa intenzione, questo Ufficio procederà al recupero delle somme già erogate in relazione al progetto di allestimento corrispondenti a 929.622,42 euro, riservandosi di valutare il recupero delle somme pregresse e di informare l’Agenzia del demanio per accertarsi degli accordi eventualmente intercorsi”.

E se il Comune abbandonerà il progetto di locazione per proseguire secondo gli accordi già presi comunque l’ufficio regionale richiede “la documentazione degli impegni da assumere in relazione alle somme”.

Un vero e proprio stop a ogni ipotesi alternativa che dall’opposizione, consigliere comunale Antonio Raimondi, è accolto con l’ennesima richiesta di dimissioni da parte dell’attuale primo cittadino e che, inoltre, ribadisce una realtà, in verità già ampiamente documentata: “Il Sindaco ha voluto, contro legge, affittare per interessi propri e corporativi un piano e mezzo dell’ex Caserma Cosenz alla Fondazione Giovanni Caboto. In questa Fondazione vi ha trasferito tutti gli effettivi della sua creatura, ossia il centro di formazione professionale dell’Oescmi (foraggiata moltissimo ed in maniera inappropriata dall’ex assessore Regionale alla Formazione Silvia Costa) che dovrebbe prima o poi rendere conto di tutti i soldi sprecati (si fa per dire) per formare giovani a posti di lavoro fantasma. Basti vedere il Consiglio di Amministrazione ed i dipendenti della Fondazione e metterli a confronto con l’Oescmi di prima: sono gli stessi”.

Di fatto l’intervento della Regione arriva dopo la segnalazione , il 18 ottobre scorso, da parte del presidente della Commissione Controllo e Garanzia Consigliere Marina Costabile. E in questo caso la risposta non si è fatta attendere. Troppo macroscopica la violazione del precedente accordo.