***video***Basso Lazio e Terra dei Fuochi, Don Patriciello: “Stesso destino, ingenuo chi nega presenza della camorra”

foto 1(1)La tristemente nota Terra dei Fuochi, dove la camorra, con la complicità di industriali senza scrupoli e di una politica assente, hanno provocato un tasso di mortalità tumorale doppio rispetto alla media nazionale, non è lontana dal basso Lazio. A ricordarlo è stato il parroco che da qualche anno si sta battendo contro questo fenomeno, Don Maurizio Patriciello, che al suo fianco ha aggregato medici, giornalisti ma soprattutto le madri e i familiari dei morti della Terra dei Fuochi, troppo spesso purtroppo bambini.


Lo ha fatto ieri, nella chiesa di Sant’Erasmo a Formia, durante l’incontro organizzato dai presidi Libera di Formia e Itri e dall’azione cattolica parrocchiale di Sant’Erasmo in collaborazione con le mamme dell’associazione “Noi genitori di tutti”. Una terra famigerata a causa del fatto che fa venire in mente la camorra, i rifiuti tossici bruciati illegalmente per strada e sui campi coltivati, anziché smaltiti, grazie ai business delle industrie compiacenti e di una politica per troppo tempo silente se non addirittura complice. Ma soprattutto i morti, tanti, troppi, più del doppio che altrove a causa sempre del solito male che oramai non viene neanche più pronunciato per nome.

foto 2“Non pensate di essere così lontani – ha detto Padre Maurizio – solo perché gli stessi criminali che avvelenano le nostre terre, qui da voi ci vengono solo in villeggiatura”. E lo sa bene don Patriciello visto che solo qualche tempo fa sfilava al fianco del comitato contro la centrale nucleare del Garigliano dopo l’apertura di una indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere sui rifiuti interrati sotto un tratto di via Appia. Così some deve conoscere bene i business e i traffici illeciti che legano basso Lazio e Campania in decine di indagini, operazioni di polizia e arresti. La più nota di questi tempi, dopo il sequestro di terreni avvenuto a Formia qualche giorno fa, sottratti alla criminalità organizzata, è quella della Procura di Cassino che a breve si recherà con tecnici specializzati alla discarica di Penitro e alla vecchia discarica di Campese, entrambe a Formia, per verificare la presenza di rifiuti tossici interrati.

foto 3(1)Insomma le ricorda bene le parole di Carmine Schiavone, che non dimentica di citare, il quale sosteneva come Formia e Gaeta facciano parte della provincia di Casal di Principe, consapevole del fatto che la Terra dei fuochi e dei veleni vive di una contiguità non solo geografica con il sudpontino ma anche logistica e per certi aspetti oramai culturale. Anche per questo motivo ha definito ingenuo, e la risposta è arrivata su una domanda diretta, chi come l’ex sindaco Michele Forte ha spesso affermato che la camorra a Formia non esiste.

Un incontro molto partecipato, almeno duecento i presenti, perché il messaggio di Don Patriciello e del suo ultimo libro “Non aspettiamo l’apocalisse” sono messaggi di incitamento al risveglio della coscienza civile di ognuno, affinchè la gente come movimento civico possa in un sussulto di orgoglio rivendicare e ottenere diritti, legalità e buona amministrazione.

Significativo in questo senso, infine, un passaggio di Don Patriciello che, la sua battaglia contro i veleni, e i roghi appiccati per smaltirli illegalmente al prezzo della vita di molti, ha ricordato di averla iniziata contro numerose e massicce aree di abbandono di amianto, praticamente mai smaltito secondo le corrette procedure, proprio come accade da molto tempo nel sudpontino e come H24 ha testimoniato in un dettagliato servizio che pubblicheremo nelle prossime ore.