Sabaudia, Mab: il comune fa un passo indietro ma i dubbi restano

*Un momento della seduta del Consiglio comunale di Sabaudia*
*Un momento della seduta del Consiglio comunale di Sabaudia*

Riconoscimento Mab, un piccolo risultato è stato ottenuto dall’opposizione ma restano ancora tanti interrogativi ed anche una lacuna da colmare ovvero il fatto che il protocollo sulla transition area sia stato approvato dalla giunta senza passare per il consiglio comunale. Quello che preoccupa il capogruppo di Moderati per Sabaudia, Salvatore Schintu e non solo, sono anche i borghi che improvvisamente si ritrovano ad essere compresi nella transition area. Dunque la domanda: quali saranno i pro?

“Il Gruppo Moderati per Sabaudia – si legge in una nota di Schintu –  in relazione alla vicenda MAB UNESCO, avendo promosso in Consiglio Comunale, nel corso della discussione della mozione presentata congiuntamente a Cittadini al lavoro e VIVASabaudiaVIVA, la riconvocazione della conferenza dei capogruppo per correggere le determinazioni della giunta municipale in materia, ritiene che i risultati ottenuti sede siano meritevoli di attenzione. In particolare il gruppo Moderati per Sabaudia apprezza la cancellazione della frase relativa alla attribuzione di un link atipico, che avrebbe potuto essere interpretato come vincolo di pre parco esteso a tutto il territorio. Viene apprezzato altresì il rafforzamento dei concetti, già espressi dall Giunta Regionale del Lazio, sull’assenza di vincoli presenti e futuri”. Quindi alcuni passi indietro significativi sono stati fatti ma le perplessità restano.


“Rimangono – si legge ancora nella nota –  solo alcune considerazioni metodologiche, su cui riflettere. La prima: la mancanza di un

*Salvatore Schintu*
*Salvatore Schintu*

preventivo confronto con la popolazione, previsto dallo Statuto Comunale e dalle norme UNESCO, è solo marginalmente mitigato dalle modifiche proposte dopo la conferenza dei capogruppo. Inoltre, la foresta era già zona MAB da quarant’anni. Quali vantaggi socio economici per la città finora? Zero. Per il futuro? Mah. Infine la preoccupazione è che l’estenzione a San Donato e Borgo Vodice della zona MAB, peraltro stridente con la realtà oggettiva, possa essere punitiva per il territorio per futuri interventi legislativi nazionali e sovranazionali, avendo scarsi margini di difesa a posteriori. L’importante è comunque che i valori per la difesa dell’ambiente non siano strumentalizzati per altri fini. Abbiamo chiesto, e richiediamo, come segno di buona volontà, che molte strutture, come la foresteria del centro visitatori sia trasformata in un resort aperto al turismo e non resti una struttura addormentata e sottoutilizzata, come tanti beni pubblici nel nostro paese. E’ importante che il Parco dimostri di essere non solo capace di imporre vincoli ma sia anche in grado di offrirsi come fonte di lavoro e benessere per la nostra comunità“.

Giada Gervasi ConsigliereComunque l’amministrazione comunale, accettando di apportare delle correzioni alla delibera con cui passava la transition area ha fatto un passo indietro. Su questo interviene il consigliere Giada Gervasi: “Nonostante non si sia voluto convocare un consiglio comunale ad hoc come ho richiesto varie volte al fine di avviare un confronto diretto sulla questione – commenta la Gervasi – mi ritengo contenta del risultato ottenuto. Seppur parziale, un passo indietro la Giunta lo ha fatto ed in autotutela ha ritenuto opportuno modificare la contestata delibera n.74 del 3 dicembre 2013. Alle ore 14:58 di questo pomeriggio, infatti, ho ricevuto tramite posta certificata del Comune la bozza di delibera con alcune delle modifiche richieste. Si precisa dunque che l’adesione alla proposta per la delimitazione della transition area si riferisce esclusivamente alla Riserva della Biosfera del programma Mab e non alla Riserva Naturale dello Stato (Ente Parco); sono state inserite inoltre clausole di salvaguardia, che hanno dato un imprimatur alla deliberazione non più di carattere costitutivo, ma programmatico”.

Cittadini al Lavoro  ha insistito durante la Conferenza dei capigruppo nel richiedere la convocazione del Consiglio, ritenendo che il confronto democratico su un tema del genere debba avvenire in Consiglio Comunale. “I consiglieri, eletti dai cittadini, hanno il dovere di valutare tutti i profili di legittimità e di opportunità per la popolazione dell’adesione al procedimento MAB-Unesco, assumendosi la responsabilità politico amministrativa del loro operato. Cittadini al lavoro – conclude la consigliera – si riserva di assumere i provvedimenti del caso allo spirare dei termini per la Convocazione del Consiglio, e comunque sarà sempre al fianco dei cittadini, i quali non sono solo elettori ma sono gli unici detentori della sovranità popolare, unica ed imprescindibile”