Deposito Intergroup a Sessa è abusivo, Legambiente: “Grazie a Pasquale Sarao”

Ancora un'immagine del deposito

Tutta la sezione regionale di Legambiente Campania, presidente Michele Buonomo in primis, oltre ovviamente al distretto di Sessa Aurunca, guidato da Giulia Casella, si sono voluti pubblicamente congratulare col funzionario del Comune di Sessa Aurunca Pasquale Sarao. Quest’ultimo è stato infatti il principale artefice della recente chiusura del deposito di pet-coke di Intergroup situato sulla via Appia a cavallo tra Lazio e Campania. Un deposito, come ricorda Legambiente, a servizio di una attività industriale abusiva perchè nato illegalmente con una serie di permessi illegittimi rilasciati nel 1991 che davano autorizzazione a “disciplina igienica e della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande”. Insomma tutt’altro che autorizzare il deposito e lo stoccaggio del ben più nocivo pet-coke che si è movimentato fino a qualche giorno fa.

Da qui, dopo anni di ingiustificati silenzi, il dirigente comunale del settore ambiente, Pasquale Sarao ha provveduto, il 21 novembre scorso, a emanare un’ordinanza di demolizione delle opere costruite abusivamente e di sospensione dell’attività svolta, ordinando anche la bonifica del sito.


“Nell’ordinanza del dottor Pasquale Sarao – conclude la lettera degli ambientalisti – si legge che l’attività di tipo industriale viene esercitata in zona agricola; che la realizzazione di un impianto produttivo, per giurisprudenza costante non è ammissibile in un territorio tipicizzato in base agli strumenti urbanistici come zona agricola la quale deve restare destinata a tale attività; che l’esercizio dell‘attività commerciale avviene in area non avente valida destinazione urbanistica e utilizzando strutture e immobili realizzati in assenza di titolo abitativo. Da tutto ciò deriva l’illegittimità dell’esercizio dell’attività che deve essere senza dubbio ancorato sia in sede di rilascio del titolo autorizzativo, sia per l’intera durata del suo svolgimento alla disponibilità giuridica ed alla regolarità urbanistico-edilizia dei locali in cui viene posta in essere; il tutto ancora una volta chiarito e confermato da costante giurisprudenza. Ciò premesso – concludono – Legambiente regionale e locale sostengono con sollievo l’iniziativa, dovuta per legge, del dottor Sarao che ha finalmente buttato un sasso nello stagno dell’inerzia e dell’illegalità”.