Arresti al Tribunale, Lollo si è dimesso dall’ordine giudiziario

Antonio Lollo

Antonio Lollo si è dimesso dall’ordine giudiziario. Questa una delle ultime novità che emergono dall’inchiesta sul sistema corruttivo che sarebbe stato creato attorno ai fallimenti disposti dal Tribunale di Latina e che, il 20 gennaio scorso, ha portato a otto arresti, tra cui quello del magistrato.

Quest’ultimo, detto addio alla toga, sta collaborando con gli inquirenti, chiarendo il suo ruolo nella vicenda e parlando di quello dei coindagati. L’ormai ex giudice ha anche ammesso di prendere dai professionisti a cui affidava perizie e curatele non il 15% delle somme da loro incassate, come sostenuto dagli inquirenti, ma addirittura la metà.


“Confermo – ha dichiarato Lollo agli inquirenti – di aver sostanzialmente venduto la mia funzione di giudice delegato da due anni a questa parte”, specificando anche che ai professionisti onesti faceva pagare il giusto e a quelli corrotti il massimo.

Il Tribunale di Perugia, intanto, si è riservato la decisione sui ricorsi di Massimo Gatto e Vittorio Genco, i due commercialisti arrestati che, tramite gli avvocati Luca Giudetti, Stefano Sabatino e Roberto Baratta, hanno chiesto la libertà o almeno una misura più leggera rispetto al carcere.

Il Riesame di Roma ha invece confermato la misura degli obblighi di firma in questura disposta dal gip per Angela Sciarretta Lusena, la suocera di Lollo, arrestata per detenzione illecita di una pistola, trovata dalla Mobile nel corso della perquisizione dell’abitazione della donna.