Sistema Formia, il Comune non ha ancora reso noto se si costituirà parte civile

Il comune di Formia

A soli quindici giorni di distanza dall’udienza preliminare per il cosiddetto “Sistema Formia”, quando il giudice Guido Marcelli dovrà decidere se disporre un processo per venti imputati, il grande nodo da sciogliere resta la posizione che intenderà assumere il Comune.

Giuseppe Miliano
Giuseppe Miliano

Per il sostituto procuratore Giuseppe Miliano, durante l’ultima consiliatura di Michele Forte, all’ombra del Palazzo sarebbe stata costituita un’associazione per delinquere e tanto i politici quanto i funzionari dell’ente pubblico, d’accordo con imprenditori e non solo, avrebbero commesso una serie di reati, che vanno dalla corruzione alla concussione, dal peculato all’abuso d’ufficio.


*Sandro Bartolomeo*
Sandro Bartolomeo

Quando sono spuntate fuori le prime notizie sull’inchiesta, il sindaco Sandro Bartolomeo ha subito specificato che la sua giunta non è minimamente coinvolta nella vicenda e che lui si trova soltanto a gestire un Comune dove molti dirigenti sono sotto accusa per vicende del passato. Non è ora chiaro se il primo cittadino intende far costituire il Comune parte civile e chiedere così i danni per la città.

Sempre secondo il sostituto Miliano, a mettere in piedi l’associazione per delinquere sarebbero stati l’allora sindaco Michele Forte, l’allora assessore e attuale consigliere comunale Antonio Di Rocco, l’ex consigliere comunale Antonio Calvano, detto Totò, i dirigenti comunali Roberto Guratti e Stefania Della Notte, e il tecnico e attuale consigliere comunale, che si era candidato a sindaco con il Pdl, Erasmo Picano. Nell’inchiesta sono finiti i casi urbanistici rappresentati dal residence Aurora e dalla riqualificazione del pastificio Paone, ritenuti delle lottizzazioni abusive, per i quali sono indagati, oltre a Guratti, Picano, e Della Notte, l’amministratore della “Aurora Immobiliare”, Antonio D’Ambrosio, l’ex consigliere comunale Stefano Paone, amministratore della ditta “Domenico Paone fu Erasmo”, e l’architetto Agostino Di Mille. Sul fronte urbanistico, nel mirino poi anche la lottizzazione “Luci sul Golfo”, con indagati Guratti, Di Rocco, e l’ex vicesindaco Benedetto Assaiante. Ipotizzato invece l’abuso d’ufficio e il falso per l’ok al supermercato “Todis”, con indagati Guratti, Di Rocco, la dirigente comunale Tiziana Livornese, la comandante dei vigili Rosanna Picano, il funzionario Filippo Gionta, e l’amministratore dell’attività commerciale, Flavio Fantasia. Sull’appalto per la gestione dell’asilo nido comunale “La Quercia”, indagati per abuso d’ufficio e falso Della Notte, Angela Ciardi, amministratore della società consortile “Intesa Coop Lesasca”, il dirigente comunale Italo La Rocca, e la funzionaria Mariangela Parasmo, mentre per il mancato sequestro di un immobile abusivo appartenente a Patrizia Giglio, 43enne di Formia, indagati, oltre alla donna, Assaiante, Guratti, il tecnico Sergio Spinosa e il tenente dei vigili urbani Luigi D’Elia. Di Rocco è poi accusato di concussione, ipotizzando che abbia costretto il comandante della polizia locale a non chiudere, nonostante fosse sprovvista di autorizzazioni, la società “Cume Medical System”. Stesso reato ipotizzato per l’ex sindaco Forte, Assaiante e Guratti: per l’accusa avrebbero indotto l’architetto comunale Roberta Pennini a redigere una perizia su un rudere da acquisire al patrimonio comunale, facendolo stimare del valore di 320mila euro, poi ridotto a 300mila, quando invece il valore reale sarebbe stato notevolmente inferiore. La comandante Picano è indagata per peculato, relativamente all’uso dell’auto di servizio per recarsi, per fini personali, a Cassino, e sempre Picano, insieme a Totò Calvano, sono indagati per concussione, falso e omissione d’atti d’ufficio, per il mancato sequestro delle giostre presenti sul piazzale del porto, ottenendo in cambio biglietti gratis. Assaiante, inoltre, è accusato di concussione perché, secondo il sostituto procuratore Miliano, avrebbe indotto il tecnico comunale Gionta a rilasciare l’autorizzazione per la realizzazione e gestione del parcheggio denominato “Parcheggio Risorgimento”.

Il prossimo 25 maggio il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Guido Marcelli, deciderà se rinviare a giudizio i venti imputati. E forse si saprà cosa intende fare il Comune.