Cani randagi, Ciaramella: “Con il contributo il Comune risparmia”

Gennaro Ciaramella

“Non comprendo le motivazioni di Silvio D’Arco, il quale ha dichiarato la sua contrarietà nell’erogazione di sgravi fiscali, mentre solo pochi mesi fa il Consiglio comunale di Formia ha dato altro indirizzo, trovando d’accordo (non capita spesso) maggioranza e buona parte dell’opposizione”. A dichiararlo è il consigliere del Pd Gennaro Ciaramella, che interviene in merito alla discussione che D’Arco ha intrapreso con l’assessore Marciano.

Il Commissario di “Fare Ambiente” dichiara di essere rimasto basito quando ha letto della volontà di erogare sgravi fiscali per chi adotta un cane da parte dell’Amministrazione e aggiunge che “il fatto che questo provvedimento finanziario arrivi in un contesto di crisi economica e sociale acutissima, che sta colpendo inesorabilmente sia le imprese che le fasce sociali più deboli sempre più estese anche nella nostra città, assume un significato provocatorio e beffardo”.


“E’ il caso, quindi – continua Ciaramella -, di ribadire e precisare quanto segue. Nel Consiglio comunale in cui si è approvato il Bilancio, il Pd ha presentato 3 emendamenti, poi approvati, con i quali sono stati stanziati subito 200mila euro per sgravi fiscali da erogare a famiglie ed imprese, demandando alla giunta le modalità di individuazione ed utilizzo di tali somme.

Questo è il primo punto, un dato di fatto. Pochi? Non proprio, soprattutto in un periodo come questo in cui le casse dei comuni sono sempre più asciutte, ma si può fare sempre meglio.

Altro emendamento, approvato: creazione di una posta di bilancio per sgravi fiscali a chi adotta un cane di proprietà comunale. Il contributo a chi adotta è una spesa o un risparmio per l’ente?

Il nostro comune – spiega Ciaramella – spende migliaia di euro l’anno per la custodia dei cani randagi, una somma che incide in maniera spropositata sul nostro bilancio.

Un singolo animale costa circa 1500 euro l’anno alla comunità e la politica delle adozioni e lo sgravio di 500 euro l’anno per tre anni, vanno proprio nella direzione del risparmio.

Infatti, dando un contributo di 500 euro a chi adotta, ci sarebbero gli altri 1000 euro circa risparmiati a fronte della mancata permanenza dell’animale in canile.

E oltre al risultato economico, c’è il risultato sociale di tale provvedimento, ben più importante, per cui il cane passa dal vivere in canile al vivere in famiglia. Il tutto, con i dovuti controlli. Per questo a settembre ci doteremo di un regolamento al fine di organizzare le adozioni; il tutto, coinvolgendo associazioni, enti, uffici e canili. E’ chiaro quindi – conclude il Consigliere – che queste adozioni e questi sgravi, comporterebbero un importante risparmio per l’ente”.