Lollo-gate, il giudice piange in aula

Antonio Lollo

Concluso a Perugia, nel corso dell’incidente probatorio svoltosi davanti al gip Lidia Brutti, l’esame da parte dei pm di Antonio Lollo. L’ormai ex giudice, ritenuto al centro di un sistema corruttivo costruito attorno ai fallimenti disposti dal Tribunale di Latina, ha ammesso ancora di ricevere mazzette dai professionisti che nominava, negando però di aver minacciato i curatori Luciano Lodo e Alberto Polonio e che la moglie e la suocera fossero parte degli affari illeciti. Un’altra udienza fiume, al termine della quale il magistrato indagato è scoppiato in lacrime.

A confermare le minacce sono invece stati proprio Lodo e Polonio. L’esame di quest’ultimo riprenderà il 7 ottobre e la parola passerà poi alle difese.


Dagli atti d’indagine emerge intanto che i presunti aderenti al sistema corruttivo sembra stessero pensando anche a concordare le nomine degli avvocati, come specifica la Mobile in un’informativa inviata a Perugia. Il 17 marzo scorso, poco prima degli arresti, gli investigatori hanno intercettato una conversazione tra Lollo, la moglie Antonia Lusena e il commercialista Raffaele Ranucci. I tre parlavano delle indagini in corso, di cui avevano avuto notizia certa dopo la perquisizione subita dall’indagato Marco Viola.

Lollo: “Hai visto che la cosa è tutta…ben diversa da quella che chiedevamo noi?”.

Ranucci: “Già ce l’abbiamo trovato l’avvocato”.

Lollo: “Eh, lo so, me l’ha detto ieri Massimo, l’ho chiamato, chi avete trovato?”.

Ranucci: “Oh, Pasquale Cupo, il penalista”.

Lollo: “Pasquale?”.

Ranucci: “Cardillo cupo, quello la cheee”.

Lollo: “Pasquale Cardillo Cupo?”.

Ranucci: “Eh”.

Lollo: “Ma quello di Latina…di Formia?”.

Ranucci: “No, di Formia…io lo conosco bene”.

Lollo: “E’ bravo?”.

Ranucci: “Eh, perlomeno quando abbiamo parlato ha rasserenato gli animi. ha detto se..cioè…perché l’avvocato dice che lo arrestano…che motivi ci stanno per farti arrestare”.

E ancora Ranucci: “Se non è mestiere suo… è vero che Pasquale fa i fatti di sangue”.

Lollo: “No, è anche camorra ….è uno che fa cose pesanti insomma”.

Ranucci: “Si ma molto fa i fatti di sangue, gli omicidi. Perché per esempio ho visto che molti politici adesso lo stanno chiamando perché riesce…”. Proprio l’avvocato nominato da Ranucci nel Lollo-gate.

Poi però scattò il blitz della Mobile. Diversi indagati, a partire da Lollo e dalla moglie vennero arrestati, Ranucci restò a piede libero e le stategie sulle nomine andarono in fumo.