“Sistema Formia”, in aula le prime schermaglie

Il comune di Formia

Prime schermaglie in aula per i venti indagati nell’inchiesta sul cosiddetto “Sistema Formia”. I difensori hanno sollevato delle questioni preliminari sull’utilizzabilità delle intercettazioni, sostenendo che non sarebbero appunto utilizzabili per il mancato avviso alle difese del loro deposito, perché compiute in locali diversi rispetto a quelli previsti dal codice e per avere il pm rifiutato la consegna dei cd captati dopo la chiusura delle indagini. Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Guido Marcelli, chiamato a decidere sulle venti richieste di giudizio, si è riservato la decisione e ha aggiornato l’udienza al prossimo 20 gennaio.

Secondo gli inquirenti, tre anni fa il Comune di Formia sarebbe diventato terra di conquista di un’associazione per delinquere, composta da politici e dirigenti dell’ente pubblico, dedita alla corruzione, alla concussione, al peculato, all’abuso e all’omissione di atti d’ufficio. A far parte dell’organizzazione criminale sarebbero stati l’allora sindaco Michele Forte, l’attuale consigliere comunale Antonio Di Rocco, l’ex consigliere comunale Antonio Calvano, detto Totò, i dirigenti comunali Roberto Guratti e Stefania Della Notte, e il tecnico e attuale consigliere comunale, che si era candidato a sindaco con il Pdl, Erasmo Picano.


Un’ inchiesta in cui sono confluite le indagini sul residence Aurora e sulla riqualificazione del pastificio Paone, ritenuti delle lottizzazioni abusive, per cui sono indagati, oltre a Guratti, Picano, e Della Notte, l’amministratore della “Aurora Immobiliare”, Antonio D’Ambrosio, l’ex consigliere comunale Stefano Paone, amministratore della ditta “Domenico Paone fu Erasmo”, e l’ architetto Agostino Di Mille. Sul fronte urbanistico, nel mirino poi anche la lottizzazione “Luci sul Golfo”, con indagati Guratti, Di Rocco, e l’ ex vicesindaco e cerimoniere Benedetto Assaiante. Ipotizzato invece l’ abuso d’ufficio e il falso per l’ok al supermercato “Todis”, con indagati Guratti, Di Rocco, la dirigente comunale Tiziana Livornese, la comandante dei vigili Rosanna Picano, il funzionario Filippo Gionta, e l’amministratore dell’attività commerciale, Flavio Fantasia. Sull’ appalto per la gestione dell’asilo nido comunale “La Quercia”, indagati per abuso d’ufficio e falso Della Notte, Angela Ciardi, amministratore della società consortile “Intesa Coop Lesasca”, il dirigente comunale Italo La Rocca, e la funzionaria Mariangela Parasmo, mentre per il mancato sequestro di un immobile abusivo appartenente a Patrizia Giglio, 43enne di Formia, indagati, oltre alla donna, Assaiante, Guratti, il tecnico Sergio Spinosa e il tenente dei vigili urbani Luigi D’Elia. Di Rocco è poi accusato di concussione, ipotizzando che abbia costretto il comandante della polizia locale a non chiudere, nonostante fosse sprovvista di autorizzazioni, la società “Cume Medical System”. Stesso reato ipotizzato per l’ ex sindaco Forte, Assaiante e Guratti: per l’accusa avrebbero indotto l’architetto comunale Roberta Pennini a redigere una perizia su un rudere da acquisire al patrimonio comunale, facendolo stimare del valore di 320mila euro, poi ridotto a 300milaquando invece il valore reale sarebbe stato notevolmente inferiore.

La comandante Picano è indagata per peculato, relativamente all’uso dell’auto di servizio per recarsi, per fini personali, a Cassino, e sempre Picano, insieme a Totò Calvano, sono indagati per concussione, falso e omissione d’atti d’ufficio, per il mancato sequestro delle giostre presenti sul piazzale del porto, ottenendo in cambio biglietti gratis. Assaiante, inoltre, è accusato di concussione perché, secondo il sostituto procuratore Giuseppe Miliano, avrebbe indotto il tecnico comunale Gionta a rilasciare l’autorizzazione per la realizzazione e gestione del parcheggio denominato “Parcheggio Risorgimento”.

In aula erano presenti Picano, Livornese, Della Notte e Paone. Tutto rinviato a gennaio.