Un anno fa la strana morte di Cristian Repici, non ancora chiuse le indagini

Tra poco una settimana sarà passato un anno esatto da quando la notte del 20 settembre dello scorso anno, il 27enne Cristian Repici è precipitato in circostanze ancora da chiarire dal secondo piano dove si trovava la sua abitazione a Roma, perdendo la vita. Approssimandosi nuovamente quella data, i genitori hanno già annunciato di aver organizzato una funzione eucaristica e la proiezione di un video del figlio drammaticamente scomparso. Intanto però restano enormi punti interrogativi su quella sera, e su cosa sia realmente accaduto a Cristian. Dapprima la richiesta di aiuto per il ragazzo e poi una volta in custodia a personale medico e delle forze dell’ordine, intanto arrivati sul posto in suo aiuto, il volo giù dal balcone.

Le indagini non sono ancora chiuse perchè evidentemente ci sono molti aspetti da chiarire e diversi soggetti coinvolti, è vero che la giustizia è lenta ma insomma dodici mesi danno la misura della complessità della vicenda. Nei mesi scorsi sono stati effettuati gli esami tossicologici ma tutto resta ancora coperto da segreto istruttorio, ciò che trapela è che Cristian non era affetto da alcuna patologia al momento del decesso.


Tanti punti oscuri, domande ancora senza risposta che dopo così tanto tempo, Aldo e Lina, i genitori di Cristian, avrebbero volute invece già chiare. Così non sarà ad un anno da quel tragico sabato pomeriggio. In questi giorni il papà di Cristian ha diffuso una nota ai mezzi di comunicazione che riportiamo integralmente di seguito:

I genitori di Cristian al trigesimo dalla scomparsa durante la piantumazione di un albero in sua memoria
I genitori di Cristian al trigesimo dalla scomparsa durante la piantumazione di un albero in sua memoria

“Buon pomeriggio, sembra ieri che ci è passato addosso il mezzo più pesante al mondo, eppure il 20 p.v. il nostro Christian compirà un anno in cielo. Avremmo voluto per questa data avere le idee più chiare su quanto successo ma purtroppo ci toccherà aspettare ancora qualche altro mese. Un carisssimo amico magistrato mi ha suggerito di fidarmi e non aver premura, le indagini, specialmente su Roma, sono alquanto lunghe. E’ stato un anno faticoso, tutti a curare le piaghe profonde che questo incidente ci ha provocato. Essere dei sopravvissuti, nella diversità della parentela, genitori, sorella, fratello, ci provoca sensazioni e dinamiche strane. Pensate che mentre la malattia, la sofferenza avvicina le persone, i parenti, la morte divide. E’ solo grazie a Dio, a cui chiediamo ogni istante della nostra giornata di non farci mancare lo Spirito di consolazione e di fortezza, che questo avvenimento non ci ha massacrato. Per il suo primo compleanno abbiamo preparato, al solito, una funzione Eucaristica accurata, alla fine della quale sarà proiettato un breve filmato con alcuni momenti che lo ritraggono. La morte di un figlio ferma il tempo, apre un abisso che inghiotte: il passato ed il futuro di colui a cui hai dedicato tutta la tua vita. La morte di un figlio cancella tutte le promesse che abbiamo fatto durante l’esistenza. Vorremmo esprimere tanti concetti che ci passano per la testa. Quello che maggiormente sentiamo è il bisogno di esprimere tanta gratitudine a tutti coloro che ci sono vicini, e sono tanti, ma c’è un gruppo con cui, purtroppo, condividiamo questo incubo, il gruppo Nain, ci basta guardarci per esprimere milioni di sentimenti ed emozioni che si accavallano come fosse un caleidoscopio. Questo gruppo che trae le sue origini dal racconto biblico della vedova di Nain a cui Gesù, mosso a compassione, fece risorgere il figlio che era l’unico valore di questa donna affranta. Ecco questo gruppo di sopravvissuti, da tutto il sud pontino, si incontra al Santuario di San Magno dove un presbitero che incarna, nel suo modus vivendi, il Vangelo di Gesù, ci permette di attingere l’olio per continuare a camminare. Abbiamo sentito il bisogno di esprimere, con queste due righe, la gratitudine che proviamo per Don Francesco, che come è solito dire, suo malgrado, si dona e si spezza per ognuno di noi. Ci sembra altrettanto doveroso, ricordare  e ringraziare altri Sacerdoti quali Don Mariano con il quale condividiamo l’esperienza neocatecumenale e che solo pochi giorni dopo la orte di Christian ci spronò a metterci a disposizione per i lontani dalla Chiesa con delle catechesi per adulti che sono durate fino all’Avvento, per non parlare di tutte le volte che ha dovuto sopportare i nostri sproloqui sulle domande assurde che ponevamo ed alle quali mai si è sottratto, Don Darwin, Don Gesuino, Don Saverio, Don Piero, Don Francesco che sempre ci hanno sostenuto con la preghiera e con la loro vicinanza. Bene Vi lasciamo sperando di incontrarci il 20 presso la Parrocchia del “Cuore Immacolato di Maria” alle ore 18,00 per festeggiare il suo PRIMO COMPLEANNO IN CIELO”.