Mega furto di cioccolato Lindt, imprenditore setino a giudizio

La cioccolata recuperata

Giudizio immediato per l’imprenditore setino Domenico Pappacena, 57 anni, arrestato il 27 novembre scorso dai carabinieri del Norm di Latina e accusato di riciclaggio di cioccolato Lindt. Il sostituto procuratore Valerio De Luca ha chiesto e ottenuto dal gip Nicola Iansiti di far finire l’imputato direttamente davanti al Tribunale di Latina.

sequestro cioccolato 2Le indagini sul furto di 250 tonnellate di cioccolato, del valore stimato di sette milioni e mezzo di euro, ai danni della nota azienda dolciaria, sono iniziate nell’agosto 2014. Il primo arresto fu quello di Massimo Zibra, amministratore della lodigiana Inge.Ma Trading, azienda di stoccaggio incaricata dalla Lindt di smistare i prodotti sul mercato estero, accusato di aver sottratto, nel corso del tempo, e rivenduto tonnellate di “Lindor”. Zibra venne bloccato ad Aprilia, dove era ospite della compagna. I militari dell’Arma, indagando sugli acquirenti del cioccolato rubato, arrivarono poi fino a Latina, dove il 2 ottobre 2014 sarebbero giunte ben 160 tonnellate di praline trafugate al Nord, destinate poi ai mercati italiano e olandese. I carabinieri giunsero infine al deposito di Sezze Scalo, in via Fontana Acquaviva, dove recuperarono 20 tonnellate di quella merce, quella che non era ancora stata piazzata.


Gli investigatori  sottoposero a fermo Pappacena, che venne poi interrogato dal gip Iansiti. Assistito dall’avvocato Stefano Ciapanna, l’imprenditore sostenne che aveva affittato due celle frigorifere dalla “Frigoconservazione” e che lo aveva fatto a suo nome, tramite la “PF Frutta”, società della figlia. Un’iniziativa finalizzata a guadagnare qualcosa da quell’opera di intermediazione a lui chiesta da un cliente napoletano. Il gip dispose per l’indagato l’obbligo di firma, la Procura fece ricorso e il Riesame mise Pappacena ai domiciliari, misura confermata dalla Cassazione a metà luglio. Su istanza dell’avvocato Ciapanna, il gip mise poi il 57enne nuovamente alle firme. E ora, con l’accusa di aver riciclato merce del valore di 4 milioni e mezzo di euro, l’imprenditore è stato mandato a giudizio. L’udienza, davanti al Tribunale di Latina, è fissata per il prossimo 25 novembre.

Nell’inchiesta sul narcotraffico denominata Crupi, dal nome degli imprenditori pontini al centro delle indagini antimafia, ritenuti in collegamento con la ‘ndrangheta, che ha portato a decine di arresti a settembre, è intanto emerso che parte del cioccolato rubato alla Lindt sarebbe stato acquistato proprio dai Crupi, dai quali lo avrebbe poi acquistato Pappacena.