Operazione Tahiti, torna in carcere Giuliano Ascione

Carcere confermato per Giuliano Ascione, imprenditore di 51 anni, arrestato a Formia nel dicembre 2011, nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Napoli denominata “Tahiti”, ritenuto impegnato in affari con il clan camorristico Mallardo nel basso Lazio, tanto nel mercato dell’auto quanto nell’immobiliare. In primo grado, a Napoli appunto, il 51enne è stato condannato a sei anni, due mesi e venti giorni di reclusione, per concorso esterno in associazione mafiosa. Il 15 maggio dell’anno scorso Ascione è stato poi scarcerato. La Procura ha fatto ricorso e a dicembre per l’imprenditore è stato disposto nuovamente il carcere, misura ora confermata anche dalla Cassazione.

Per i giudici Ascione, che ha più volte sostenuto di aver interrotto qualsiasi legame con i Mallardo, che i suoi familiari sono stati tutti assolti e che è un incensurato, ha una personalità “altamente allarmante” e ha dimostrato di “aver fatto dell’appoggio alla camorra un vero e proprio costume operativo”, oltre ad aver mostrato “assenza di resipiscenza”.


Nel 2013, a seguito di indagini patrimoniali coordinate dalla Dda di Roma, agli Ascione sono stati inoltre sequestrati dal Tribunale di Latina beni per 50 milioni di euro, perché ritenuti frutto di attività illecite.