Inquilini bisognosi e fondi “spariti”. Indigente deve rinunciare a intervento salvavita

Il Comune di Forrmia

Aspettano da anni. Troppi. In ventisette sono in attesa di ricevere la somma prevista dall’amministrazione comunale di Formia per gli “inquilini bisognosi”, un bando regionale che risale al 2010. Ma quasi sei anni non sembra siano bastati al Comune di Formia per distribuire i 33mila euro tra i ventisette aventi diritto. Anzi…

I CONTROLLI DELLA GUARDIA DI FINANZA – I richiedenti sono stati sottoposti nell’immediato ad accertamenti della Guardia di Finanza. Verifiche che per alcuni sarebbero anche “giustificate” dalla mancanza dell’Isee, se non fosse che quanto a reddito proprio niente avessero da dichiarare. E anche una volta terminati i controlli e accertato l’effettivo diritto dei richiedenti a ricevere la somma, dal Comune nulla è stato erogato.


IL DRAMMA PERSONALE – Ma nel disagio economico si innesta un dramma personale. Una delle richiedenti, infatti, a causa di un male incurabile avrebbe avuto bisogno di quel denaro per essere sottoposta a un intervento chirurgico salvavita. Nonostante le ripetute sollecitazioni all’ente comunale, la produzione di documenti che attestavano il diritto a ricevere la somma, la risposta ricevuta è stata sempre “Si tratta di fondi congelati”. Bloccati non si sa da chi e perché…

E anche quando accompagnata dal suo legale, l’avvocato Eliana Verdone, la donna avrebbe ulteriormente chiesto l’erogazione della somma, pari a 1.346,99 euro, ancora una volta con documentazione alla mano, così come richiesti dagli uffici preposti, niente ha ottenuto.

E’ RIMASTA ANCHE SENZA FARMACI – Ebbene la sfortunata protagonista di questa assurda vicenda, stretta da una burocrazia che evidentemente presenta gravi lacune, ha dovuto rinunciare all’intervento chirurgico programmato prima delle festività natalizie e non solo, perché purtroppo la sua situazione di indigenza è tale da non consentirle neanche di comprarsi i medicinali che le occorrono.

Tutto questo mentre resta in attesa di poco più di mille euro che, le avrebbero fatto sapere dagli uffici comunali, “dovrebbero arrivare l’anno prossimo”. E la domanda per quanto cruda possa sembrare è legittima: la malattia della signora aspetterà che l’amministrazione comunale eroghi la somma?