Cotral si avvia verso privatizzazione? Sindacati sollevano dubbio

Riceviamo e pubblichiamo un nota del sindacato Faisa Cisal sulla controversa vicenda del piano di industriale di Cotral che in queste settimane sta creando una dura contrapposizione tra dipendenti, autisti in particolare, e management societario.

“Risanamento Cotral … la teoria


Il piano industriale prevede sinteticamente una serie di azioni che permetterebbe entro il 2017 di:

  • strutturare Cotral per competere con successo alle gare;
  • di ridisegnare il modello operativo per ottimizzare risorse ed infrastrutture e liberare risorse per investimenti;
  • di revisionare gli accordi per aumentare la produttività e la flessibilità operativa;
  • di attuare una politica meritocratica sullo sviluppo delle competenze tecniche manageriali;
  • di regolarizzare i flussi finanziari anche attraverso il recupero dell’evasione tariffaria;
  • di realizzare, alla scadenza del piano, un’alleanza strategica con un primario operatore economico del settore ferro-gomma.

Questo, secondo il piano aziendale è il perscorso per un risanamento strutturale che permetterà a
Cotral di affrontare in sicurezza le gare del 2019 e garantire così il futuro di questa azienda e dei suoi
lavoratori.

Risanamento Cotral … la pratica
Le azioni successive, per mettere in pratica la teoria del piano però non sembrano essere in linea con due
principi cardine che non possono in alcun modo essere ignorati:

  • il risanamento non può essere fatto solo sulle spalle dei lavoratori
  • cotral è, e deve restare, un’azienda pubblica. Per meglio comprendere i nostri dubbi su quanto sta accadendo è utile fare qualche esempio:
  • cotral, in attesa dei nuovi mezzi, ha affittato 3 vecchi autobus da umbria mobilità, per sopperire probabilmente alle gravi carenze del parco vetture. Peccato però che questi bus non sono mai entrati in servizio, sono fermi da un mese per gravi carenze strutturali o guasti (obliteratrice, cronotachigrafo e sistema di prenotazione discesa passaggeri), ma l’affitto si continua a pagare?
  • cotral sta rimandando a visita il personale riqualificato (ex inidoneo) per una non meglio precisata verifica di idoneità per la mansione di operatore di esercizio. Oltre alla palese inutilità (non sono più autisti per cause di salute certificate) questa operazione discriminatoria ha probabilmente costi elevati; ci chiediamo quindi se non siano soldi buttati al vento.
  • nessun piano di ristrutturazione del settore delle verifiche utile per abbattere l’evasione tariffaria.
  • l’eccessiva rigidità delle nuove turnazioni sta provocando molte soppressioni a causa spesso
    dell’impossibilità di effettuare cambi vettura. In precedenza era possibile sostituire la vettura
    all’impianto così da ricoprire, con bus idonei, più turni a garanzia del servizio offerto all’utenza,
    con quella “flessibilità” operativa che putroppo oggi manca. Al tavolo della trattativa i consigli
    delle Rsu devono essere visti come utile apporto alla soluzione dei problemi, e non come barricate
    precostituite. Nessuno conosce il servizio meglio di chi quotidianamente lo svolge sul campo.

Basandoci sulla “teoria” e sui dati aziendali abbiamo iniziato i tavoli di trattativa, ma i risultati della
“teoria” putroppo non corrispondono alla “pratica”. Non vorremmo che la “pratica” serva solo ad
anticipare putroppo l’arrivo dello “strategico alleato ferro-gomma”.