Fondi e i migranti: gli “ammutinati” vanno via, ma la politica si infiamma

Gli "ammutinati"

Sgombero evitato. Nonostante la strenua opposizione, con tanto di appello lavorativo in extremis, alla fine gli “ammutinati” hanno fatto i bagagli e salutato. I migranti del Gambia e del Bangladesh che, dopo l’ottenimento dell’asilo, non volevano lasciare il centro d’accoglienza “La Ginestra” perché ancora privi del permesso di soggiorno – portando anche all’intervento della polizia – sono andati via autonomamente.

L'intervento di giovedì della polizia
L’intervento di giovedì della polizia

Una specie di diaspora iniziata giovedì sera tra la commozione di ospiti e personale, e conclusasi quasi del tutto venerdì, fortunatamente senza problemi, con gli ormai ex ospiti della struttura avviati alla spicciolata verso imprecisati lidi. Qualcuno è andato alla volta di Roma, di altri non è dato sapere. Dodici persone al momento senza un tetto né un impiego, e che in assenza dell’atteso permesso di soggiorno non possono allontanarsi dal territorio nazionale. Dei “disperati”. A sostituirli, ieri, 18 richiedenti asilo provenienti dal Cara di Castelnuovo di Porto, originari dell’Africa sub sahariana. Ghanesi, maliani, nigeriani, senegalesi. Nuovi ospiti che si avviano a ripercorrere la strada – in salita – di quelli che hanno appena lasciato “La Ginestra”. Da dove, nel salutare i vecchi ed accogliere gli altri, hanno comunque voluto sottolineare come non abbiano mai abbandonato a se stessi non solo i migranti, ma anche gli italiani in difficoltà: “Un pasto caldo e una parola di conforto ci sono per tutti, ci sono tante persone della zona che vengono da noi”.


IMG-20160414-WA0009Ma intanto a Fondi la politica si infiamma. La notizia della dozzina di rifugiati che non volevano saperne di abbandonare la struttura convenzionata ha scatenato una reazione a catena. Un caso che “rappresenta perfettamente la ridicolezza ed allo stesso tempo la gravità del folle meccanismo di accoglienza messo in atto dall’Italia e dall’Europa stessa”, ha detto Forza Nuova. “Si legittima la presenza sul territorio nazionale di presunti rifugiati che, poi, però, pretendono di continuare a essere mantenuti o addirittura pretendono che sia dato un lavoro”. Sostanzialmente la stessa linea di Antonio Fiore, segretario di Noi con Salvini: “Non è questo il modo di accoglierli, anche perché si rischia di avviare stuoli di immigrati alla microcriminalità, senza contare che qui già ci sono tanti padri di famiglia che fanno fatica a vivere”. Anche Appio Antonelli, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, censura le modalità del sistema d’accoglienza: “Una politica che dire fallimentare è riduttivo. Non esiste il rispetto del valore dell’ospitalità, sia da parte di chi la offre, sia da parte di chi la riceve. E’ un valore sacro, ma certe situazioni non sono utili neanche agli interessati, accolti con false prospettive e poi lasciati in strada, amplificando i disagi sociali”. Lapidari, da Fratelli d’Italia: “Ora cercano lavoro ma se non fossero intervenute le forze dell’ordine avrebbero continuato ad oziare e ad essere mantenuti senza il minimo sforzo”.