Gaeta laboratorio politico, Forza Italia e Pd governano insieme

Un momento dell'intitolazione del circolo del Pd di Gaeta nel 2014: tra gli altri si notano il segretario del Pd provinciale Salvatore La Penna, il consigliere comunale Pina Rosato e il sindaco Cosmo Mitrano

Ora manca solo l’ufficialità. Le due più grandi forze del tradizionale bipolarismo politico italiano, destra e sinistra, a Gaeta governeranno a braccetto. Nel corso di una riunione di maggioranza che si è svolta giovedì, Forza Italia e Pd hanno trovato una sorta di compromesso storico, come avevamo già preannunciato nelle scorse settimane, che servirà molto probabilmente come laboratorio politico dell’intera Provincia di Latina, nel quale testare gli equilibri nell’arco dell’ultimo anno di amministrazione Mitrano. Una vera e propria rivoluzione in particolare per il Pd che nelle elezioni comunali del 2012, che hanno visto vincere il sindaco Mitrano col quale oggi trovano alleanza, non si era proprio presentato a causa di una dura lotta intestina al partito seguita alla spaccatura in due diverse fazioni. Il gruppo orbitante attorno alla figura di Pina Rosato da una parte e i raimondini dall’altra. Una ferita mai rimarginata, anzi peggiorata nel corso degli anni. Le cui conseguenze sono l’origine di quanto accade in queste ore.

Tutto è avvenuto nel giro di pochi giorni. Sfiduciato il segretario del circolo – Marco Sasso – che andava ripetendo che il Pd doveva fare opposizione al sindaco di Forza Italia. Un affronto per come il partito è oggi strutturato. E infatti Sasso è stato fatto fuori e al suo posto è stata nominata Nunzia Madonna che nel giorno della vittoria di Mitrano alle elezioni del 2012 lo festeggiava in piazza pur essendo una tesserata e delegata provinciale del Pd. Una vera profeta.


Nel frattempo le cose non sono poi tanto cambiate perchè Pina Rosato ha continuato a rappresentare l’altra parte dello schieramento interno al Pd, quello distante dall’ex primo cittadino Raimondi da tempo ormai transitato nel civismo. Ed è quantomeno bizzarro che l’una, la Rosato, abbia sempre trovato l’approvazione, nel proprio percorso, del senatore pontino e membro della commissione parlamentare antimafia Claudio Moscardelli, mentre per Raimondi, l’ultimo importante vertice nazionale del partito che si sia mosso per sostenerne le cause, è stata la presidente della stessa commissione antimafia Rosy Bindi. Insomma un corto circuito tipicamente italiano, e allora la Rosato era la persona giusta, quella con la figura più strategicamente coerente nel saldare le spaccature di Forza Italia e quindi della maggioranza, pur evidenti (vedi Accetta), e aprire il futuro del Pd, che segue dopotutto quanto visto sullo scenario nazionale.

Insomma non è un caso che la Rosato sia  stata nominata presidente del Consiglio comunale per il suo ruolo di garanzia, la sua trasversalità, sarà il presidente di tutti. Prende il posto di Luigi Coscione che non lascerà la giunta ma andrà a fare l’assessore all’urbanistica, mentre Antonella Bello sarà assessore all’ambiente. Escono dalla giunta Pasquale De Simone e Alessandro Vona. Insomma tutto come già ampiamente preannunciato. In qualità di consigliere comunale entra in maggioranza Francesco Magliozzi, mentre Accetta e Speringo fanno il percorso inverso e tolgono il sostegno a Mitrano.