Cinque ore di confronto serrato e, alla fine, la promessa di rincontrarsi nelle prossime settimane per accettare, respingere o limare le proposte che nei prossimi giorni la Compagnia Laziale di Navigazione farà pervenire ai sindacati in merito al contratto di secondo livello dei marittimi Laziomar impegnati sulle rotte pontine.
Un incontro per lo più interlocutorio quello andato in scena oggi a Napoli ma che non ha esaurito la discussione, anzi. Quello che, però, è fuoriuscito, e su cui le parti si sarebbero trovate d’accordo, i condizionali sono d’obbligo considerate le circostanze, riguarderebbe le navi che da fine maggio, salvo sorprese, saranno inserite sulle rotte di Ponza, Procida, Formia e Anzio andando a impiegare personale Laziomar. Apparentemente un tentativo di smussare almeno in parte, anche alla luce dell’indagine della Guardia di Finanza di cui abbiamo dato notizia oggi, una delle questioni più scottanti sul tappeto: quella del rispetto degli impegni occupazionali.
Stando alle indiscrezioni, dunque, il personale Laziomar sarà impiegato sul traghetto Tetide, l’aliscafo Monte Gargano (da Formia), il monocarena Laura (da Anzio) e la nave Teseo (proprietà Laziomar) sulla rotta Procida – Monte di Procida (che fino a oggi sarebbe stato armato con soli cinque marittimi Laziomar e il resto esterno ndr).
Simile ma con qualche significativa differenza, invece, la situazione sulle rotte pontine per i passeggeri (Ponza, Ventotene, Anzio), dove tornerà il Monte Gargano che dovrebbe restare in servizio nel golfo per circa sei mesi, i prima tre /quattro in sostituzione del Laura spostato sulla linea di Anzio, i successivi due per permettere al monocarena la manutenzione. Per quanto riguarda i traghetti, invece, resterà tutta l’estate il Tetide mentre il Quirino tra circa venti giorni tornerà sulle tratte del golfo di Napoli venendo sostituito per la stagione calda dal Don Francesco.
Una trattativa ancora in essere, resa più bollente dall’indagine delle Fiamme Gialle su contratto di servizio, disagi, interruzioni di servizio pubblico, importo dell’appalto, proprietà e società orbitanti attorno ai diversi privati – il gruppo formato da Snav, Medmar, Alilauro, Alilauro Gruson ed AliCost – che all’epoca vinsero la gara della Regione Lazio.
