Mafia Capitale dentro la Formia Rifiuti Zero

Foto Daniele Leone / LaPresse 04/12/2014 Roma, Italia Cronaca Mafia Roma, la lupa capitolina vista attraverso le luci di un mezzo dei Carabinieri. Campidoglio

Non c’è pace per la Formia Rifiuti Zero. Ennesima tegola per l’azienda del Comune di Formia che si occupa di gestire il ciclo dei rifiuti in città. Dopo le denunce scandalo della Commissione per il Controllo analogo prima – circa una serie di violazioni di legge e irregolarità degli appalti e nell’acquisione di consulenze – e l’accusa di violazioni alle norme sulla sicurezza dopo – con lo sciopero indetto dal sindacato di lavoratori Usb -, ora ci mancava pure l’acquisto dei mezzi da una società di Cisterna di Latina coinvolta nello scandalo di Mafia Capitale. Una circostanza piuttosto semplice da ricostruire, eppure gli unici a non accorgersi che tra 12 imprese contattate stavano interpellandone una coinvolta in Mafia Capitale sono proprio l’amministratore di Formia Rifiuti Zero Raphael Rossi e l’assessore Claudio Marciano.

Raphael Rossi con Claudio Marciano
Raphael Rossi (a sinistra) con Claudio Marciano 

Basta infatti visitare il sito internet di Formia Rifiuti Zero e per la precisione la pagina dedicata all’amministrazione trasparente dove è possibile trovare l’affidamento – disposto proprio dall’amministratore Raphael Rossi – della fornitura in noleggio di automezzi per la raccolta rifiuti. Quattro lotti, dei quali solo i primi tre aggiudicati dopo la selezione di 12 ditte alle quali è stato inviato l’invito a fornire una richiesta economica per i mezzi richiesti. Alla fine i plichi pervenuti sono tre. Al lotto numero 1 figura anche la OneGroup srl di Cisterna di Latina. Non si comprende tuttavia se la Onegroup abbia effettivamente fornito mezzi e incassato i 194mila euro richiesti e se quindi tutte le offerte riportate nello specchietto saranno liquidate, oppure è stata “solo” chiamata e quindi a vincere saranno solo quelle economicamente più vantaggiose. Per rispondere a questa domanda sarebbe opportuno leggere la determina 10 alla quale si fa riferimento ma questo documento – come molti altri e in violazione delle norme proprio sull’amministrazione trasparente – non è stato pubblicato. Alla fine si contano quasi 750mila euro annui di mezzi forniti – senza sapere per quanti anni – eppure in cantiere molti di questi non sono ancora stati recapitati. Ma a fare chiarezza sulla situazione non è riuscita nemmeno la Commissione per il controllo analogo che abbiamo contattato e che non era a conoscenza della procedura: “Stiamo ricevendo molto lentamente tutti i documenti richiesti da mesi”.


Salvatore BuzziCiò che resta è, probabilmente, l’inopportunità di chiamare tra le 12 proprio la Onegroup. La sede della One Group è in via Grotte di Nottola, nel Comune di Cisterna, ed è detenuta al 90 percento da Marco Clemenzi. Sia la sede della ditta che il socio di maggioranza sono comuni anche a un’altra società “gemella”, ovvero la Oml che Clemenzi detiene al 60%, mentre il restante 30% è in mano al deus ex machina di Mafia Capitale Salvatore Buzzi e alla sua Coop “29 giugno”. Infine il 10% è proprietà della Formula ambiente, stesso gruppo. Marco Clemenzi risulta indagato a piede libero e destinataro di informazione di garanzia e sottoposto a perquisizione per i reati contestati in Mafia Capitale.

 

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