I pellegrini della via Francigena fanno tappa a Sermoneta

Il concerto della Corale dell’Associazione Nazionale Carabineri di Sermoneta, presso l’antica Chiesa di San Michele Arcangelo, ha chiuso la giornata del Giubileo del Mare dedicata a Sermoneta, nell’ambito dell’iniziativa della Camera di Commercio di Latina e di Unioncamere Lazio per la valorizzazione dei Cammini del Lazio in occasione del Giubileo straordinario della Misericordia.

L’intento era quello di realizzare un itinerario che si snoda lungo la Via Sacra Francigena a Sud verso la Porta Santa della Basilica di San Pietro, a Roma, per l’udienza con Papa Francesco. L’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Claudio Damiano ha condiviso immediatamente il progetto, visti gli obiettivi rilevanti di processi di ordine commerciale ed economico che ruotano attorno al fattore religioso dando risalto, altresì, ad una nuova cultura di viaggio in grado di coniugare le aspettative e le esigenze devozionali con il godimento del prodotto turistico offerto. Circa 40 pellegrini domenica hanno raggiunto il centro storico di Sermoneta attraverso la via Francigena, in collaborazione con il Gruppo dei Dodici e l’Anc di Sermoneta presieduta da Maurizio Negrini.


È stato il presidente del Consiglio Luigi Torelli a fare gli onori di casa, all’arrivo dei pellegrini della IV tappa da Bassiano a Sermoneta (12 km., 260m dislivello in salita, 600m dislivello in discesa, 3h 40m con tragitto classificato come E – escurionistico), rivolgendo un caloroso saluto ai partecipanti, i quali hanno poi provveduto alla vidimazione del passaporto del pellegrino e alla degustazione della tradizionale polenta con salsiccia preparata dall’Associazione Festeggiamenti del centro storico presieduta da Claudio Velardi.

Una visita che è terminata appunto col concerto della Corale  dopo la visita ai Giardini di Ninfa.

“Un pomeriggio alla scoperta delle bellezze locali accolto con soddisfazione dagli organizzatori e dagli ospiti. Un pomeriggio – ha sottolineato il presidente ed assessore al Turismo Luigi Torelli nel suo saluto ai pellegrini -, che ha regalato la possibilità di conoscere le ricchezze inestimabili e spesso nascoste dei Monti Lepini e che consente di armonizzare il desiderio di conoscenza, il piacere della storia e dell’arte, l’immersione nel paesaggio incontaminato, il silenzio dei luoghi mistici, il gusto di una buona cucina, l’incontro con le comunità e lo scambio interculturale”.