Treni Vivalto sequestrati in Puglia. Vi scappa la pipì? Trenitalia: “Fatela prima”

Pendolari all'interno di un treno Vivalto

Vi scappa la pipì sul Vivalto? “Fatela prima”. E’ questa la sintesi dell’istanza presentata da Trenitalia al fine di ottenere il dissequestro degli otto treni, quattro Minuetto e due Vivalto, bloccati dai carabinieri del Noe su richiesta della Procura della Repubblica di Bari in quanto violerebbero il Codice dell’ambiente ovvero smaltiscono illecitamente rifiuti speciali non pericolosi: superata la velocità di quaranta chilometri all’ora, lasciano cadere sulle rotaie i liquami provenienti dai bagni dei convogli.

Secondo Trenitalia, invece, i convogli “sono conformi alle normative europee” e, anzi, si può ovviare alla contestazione, si legge nell’istanza, “rendendo i bagni inaccessibili, non sussistendo alcun obbligo giuridico di porre a disposizione dell’utenza i servizi igienici”. Questo però, solo relativamente alla tratta Mola – Bari – Molfetta dove i treni sequestrati svolgono servizio “assimilabile a un servizio metropolitano piuttosto che a un trasporto ferroviario”. Altrove, si legge ancora, “verrebbe impartita espressa disposizione al personale di bordo che, in caso di impellenza, il convoglio dovrà fermarsi alla prima stazione utile lungo il percorso”. Una soluzione che comporterebbe un notevole disagio da cui Trenitalia suggerisce “prima di ogni partenza verrebbero diffusi messaggi che avvisano i passeggeri delle indisponibilità delle toilettes, con invito a usufruire dei servizi presenti nelle stazioni”.


Se il provvedimento di sequestro preventivo adottato in Puglia, arrivasse dunque anche nel Lazio dove i Vivalto sono regolarmente in funzione, il consiglio probabilmente resterà lo stesso: “Fatela prima”.