Presunto attentatore di Berlino diretto a Campoverde: comunità sgomenta (#video)

Qualcuno è sgomento, alcuni frastornati, altri sfiduciati “di fronte a un Governo che non ci garantisce”.

A Campoverde, tra i residenti, soprattutto coloro i quali vivono vicino a quella casupola di campagna che gli investigatori hanno ritenuto l’abitazione che avrebbe dovuto “accogliere” Anis Amri, il 24enne tunisino ritenuto l’autore della strage di Berlino, c’è incredulità.


La notizia li ha travolti. Si sono trovati al centro dell’informazione non solo locale ma nazionale e internazionale. E si sa … essere messi in vetrina per fatti di cronaca tanto efferati e in maniera del tutto inconsapevole e involontaria non può essere una cosa gradita.

Ma i punti di vista sono veramente diversi tra gli abitanti della zona di Campoverde ad Aprilia. Perché c’è chi non nasconde la rabbia per “immigrati che vanno in giro con l’iphone, quando noi non ce lo possiamo permettere” e chi, nonostante tutto, sostiene le ragioni degli stranieri con i quali condivide il territorio sostenendo con molta tranquillità e altrettanta convinzione: “Ci sono anche brave persone”. E poi c’è anche chi, a conti fatti, dopo aver saputo che ormai il 24enne presunto attentatore di Berlino è stato ucciso e non può più fare ritorno ad Aprilia, dichiara: “Mi sento più sicura. Ma chi ci dice che non ce ne siano ancora?”.

La comunità di Campoverde è evidentemente scossa. Si respira il senso di incertezza, ma anche il forte desiderio che le cose cambino perché chi di dovere intervenga “con più controlli soprattutto alla luce di questi fatti”.

 

A PAGINA 2 ‘IL VIDEO’