“Sistema Formia”, l’associazione a delinquere non c’è

Il Comune di Formia

Aggiornamento ore 16.10 – Non luogo a procedere per il reato di associazione a delinquere nei confronti di Michele Forte, Roberto Guratti, Erasmo Picano, Stefania Della Notte, Antonio Calvano e Antonio Di Rocco. Assoluzione perché il fatto non sussiste per la comandante della Polizia Municipale di Formia, Rosanna Picano e, in conseguenza, assoluzione anche per il funzionario comunale Filippo Gionta, la dirigente Tiziana Livornese, gli imprenditori Flavio Fantasia e Antonio D’Ambrosio. 

A giudizio sono finiti ma solo per alcuni capi d’imputazione l’ex dirigente comunale, oggi a Gaeta, Roberto Guratti, il consigliere comunale Erasmo Picano, l’ex consigliere comunale Stefano Paone, i dirigenti del comune di Formia Stefania Della Notte e Italo La Rocca, il tecnico Sergio Spinosa, il vigile urbano Luigi D’Elia, la funzionaria Mariangela Parasmo, l’imprenditore Agostino Di Mille, l’ex consigliere comunale Antonio Calvano, l’ex assessore e vice sindaco Benedetto Assaiante, Patrizia Giglio, Angela Ciardi.


Il dispositivo è stata letto questa mattina dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Pierluigi Bortone.

REAZIONI – “E’ la fine di un incubo”. Lo ha fatto sapere attraverso i propri avvocati Luca Scipione e Mattia Aprea, la comandante della Polizia Municipale di Formia, Rosanna Picano, dopo la lettura del dispositivo di assoluzione per lei che aveva chiesto il giudizio abbreviato. Più nel dettaglio, per l’avvocato Scipione: “Il processo alla luce delle numerose pronunce assolutorie è stato notevolmente ridimensionato. In particolare è crollata, con l’assoluzione per il delitto di associazione per delinquere pronunciata pure in favore del mio assistito Erasmo Picano, l’impostazione che nel comune di Formia vi fosse un sodalizio che aveva dato luogo a un sistema di diffusa illegalità. Sono inoltre soddisfatto per le assoluzioni piene riportate dagli altri miei assistiti Tiziana Livornese, Filippo Gionta e Rosanna Picano, in favore dei quali è stata riconosciuta dal gup Bortone l’infondatezza completa di tutte le accuse così come già in precedenza sostenuto dinanzi alla Procura di Latina, sgombrando così il campo da qualsiasi dubbio sul loro operato bersaglio continuo sino ad oggi di innumerevoli attacchi mediatici”. Così invece commenta Pasquale Cardillo Cupo, avvocato di Antonio Di Rocco per cui il giudice ha stabilito il non luogo a procedere: “Una soddisfazione scontata per un ragazzo ed un politico per bene, che lo ripaga della sofferenza subita”.