Sono partiti dal cavalcavia “incriminato”. Quel ponte chiuso ormai da novembre che limita nei movimenti i residenti della frazione di Penitro.
Da più di tre mesi aspettano una segnaletica adeguata, l’attivazione dei due impianti semaforici annunciati e da un anno restano in attesa del ripristino delle fermate dell’autobus. Per ora una chimera.
Ma piuttosto che restare immobili e vivere nella speranza che gli interventi annunciati si concretizzino, i residenti continuano a cercare forme di protesta e lo hanno fatto anche in maschera vestendo i panni di cartelli stradali e semafori e esibendo manifesti nei quali hanno rivendicato il loro diritto a… “la sicurezza”.
Una festa, ma anche un mezzo per continuare a mandare un messaggio chiaro alle istituzioni, per mantenere alta l’attenzione sulla necessità di “fatti non parole”.
Si sono raccolti in tanti ieri pomeriggio alle 14.30 sul cavalcavia di Penitro, ciascuno pronto a dire la sua sulle problematiche della frazione. A prendere la parola è stato il parroco don Cristoforo Adriano e a seguire tutti i cittadini che hanno avuto qualcosa da dire sulle criticità della frazione.
Una sosta annunciata e voluta che ha dato l’avvio al momento ludico con la sfilata delle maschere attraverso il quartiere per raggiungere la piazza antistante la scuola dove si sono svolti i giochi programmati.