Il clan Licciardi a Terracina: sorveglianza speciale e confisca dei beni per Eduardo Marano

Ritenuto un affiliato al clan camorrista dei Licciardi, organico alla cosiddetta “Alleanza di Secondigliano”, è stato appena raggiunto dalla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza per tre anni, oltre che da un contestuale decreto di sequestro e confisca di parte dei beni, direttamente e indirettamente riconducibili all’interessato.

Un doppio provvedimento notificato ieri dagli agenti del Commissariato di Terracina, ed emesso dal Tribunale di Latina su richiesta della Dda di Roma nei confronti del 57enne Eduardo Marano, pregiudicato originario di Napoli ma trapiantato da anni all’ombra del Tempio di Giove.


Nel novembre del 2015, con provvedimento dello stesso tribunale, era già stato disposto il sequestro anticipato dei beni dell’uomo, tra cui anche alcuni intestati a familiari e persone a lui vicine. Con l’ultima misura, nonostante alcuni beni nella disponibilità del 57enne siano stati nel frattempo restituiti, numerosi altri beni mobili ed immobili sono stati oggetto di confisca. Sottratti definitivamente a Marano e quindi annessi al patrimonio statale, in particolare, case, veicoli, conti correnti, contratti di acquisto di titoli di Stato, azioni e obbligazioni.

Quello che è considerato dagli inquirenti un duro colpo al patrimonio dei Licciardi, cui il destinatario delle misure, considerato “socialmente pericoloso”, è ritenuto legato in virtù di stretti vincoli di parentela e, soprattutto, in forza delle dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia, riscontrate nel tempo da inchieste e operazioni di polizia.

A portare a termine le investigazioni che hanno portato alla sorveglianza speciale con annessa confisca, gli specialisti del Gico della guardia di finanza.