Strage in famiglia a Cisterna: le bambine uccise nel sonno. La ricostruzione

A margine del raptus di follia che ieri mattina a Cisterna di Latina ha visto l’appuntato dei carabinieri Luigi Capasso ferire gravemente la moglie con tre colpi di pistola, uccidere con la stessa arma le due figliolette e poi farla finita, ecco la sequela degli accadimenti secondo quanto accertato dall’Arma. 

“La ricostruzione degli eventi ha permesso di appurare che l’appuntato Capasso attendeva nei pressi del garage che la moglie, come ogni mattina, prendesse l’auto per recarsi al lavoro. Verso le 5:20 le ha sparato mentre scendeva la rampa e le ha sottratto la borsa con le chiavi di casa; recatosi nell’appartamento ha ucciso le due figlie quando ancora dormivano.


I carabinieri, intervenuti nell’immediatezza, si sono apprestati a entrare nella casa in cui si era barricato ma è divenuto quasi evidente, da subito, che le bambine erano morte. Lo stesso padre, nel corso dei suoi disconnessi dialoghi con i negoziatori, lo ha ammesso.

La negoziazione, condotta esclusivamente da militari dell’Arma appositamente specializzati, si è avvalsa del supporto informativo di un’amica del Capasso, che comunque, per ragioni di sicurezza, non è stata fatta entrare direttamente in contatto con lui.

L’intervento conclusivo è stato compiuto, previo nulla osta dell’autorità giudiziaria, quando si è capito che l’interessato aveva esploso un ulteriore colpo di pistola. Il personale intervenuto ha potuto solamente constatare che l’uomo si era suicidato nel soggiorno mentre le figlie giacevano, morte ormai da ore, nelle rispettive camere”. A quanto pare, sono state uccise nel sonno.