“Alba Pontina”, ordinanza nulla e indagati in libertà

Ordinanza di custodia cautelare ritenuta nulla e indagati in libertà. Dal Tribunale del Riesame di Roma, che si è pronunciato sui primi tre ricorsi presentati dagli arrestati dopo la retata di due settimane fa, arriva un duro colpo all’inchiesta “Alba Pontina”.

I giudici hanno ritenuto fondata la contestazione presentata dal difensore di uno degli arrestati, l’avvocato Giuseppe Lauretti, che ha definito il provvedimento del gip un semplice copia e incolla della richiesta di misure avanzate dai pm antimafia. Una valutazione che lascia presagire l’emissione di ordinanze analoghe una volta esaminati gli altri ricorsi e il ritorno in libertà, nel giro di pochi giorni, di capi e gregari della presunta associazione mafiosa costituita da un ramo della famiglia nomade Di Silvio a Latina, impegnata in estorsioni, traffico di sostanze stupefacenti e nelle campagne elettorali, o gestendo la propaganda per alcuni candidati o acquistando voti.


L’avvocato Lauretti ha sollevato il problema discutendo il ricorso per il suo assistito, il terracinese Matteo Lombardi, accusato di aver fatto propaganda elettorale insieme al gruppo criminale, nonostante fosse sottoposto alla sorveglianza speciale, a favore dell’ex consigliere regionale del centrodestra e all’epoca dei fatti candidata a sindaco di Terracina, Gina Cetrone. Un rilievo accolto dal Riesame specificando che l’ordinanza sarebbe una “fedele e non esplicita trascrizione delle richieste del pm” e che “manca un apparato argomentativo che dia conto delle ragioni per le quali sono state ritenute condivisibili le motivazioni esplicitate nella richiesta cautelare”.

Ma la valutazione fatta per Lombardi è stata poi estesa anche agli altri ricorrenti, l’imprenditore Antonio Fusco, accusato di favoreggiamento per una “soffiata” sulle indagini fatta ai rom, e l’apriliano Daniele Coppi, accusato di essersi prestato a intestarsi fittiziamente un bene dei Di Silvio.

Per il Riesame manca infatti anche per gli altri due indagati “autonomia di valutazione di gravità indiziaria”. E per Fusco viene precisato che “in alcuni casi” nell’ordinanza vengono riprodotti anche “errori di battitura” presenti nella richiesta dei pm, con modifiche che “riguardano o mere espressioni stilistiche o parafrasi”.

Ordinanza annullata dunque per “difetto di autonoma valutazione della gravità indiziaria”. Un colpo durissimo per “Alba Pontina”.