Class Action contro Acqualatina, il Comitato Avvocati mette in guardia il collegio sindacale

Gli avvocati promotori della Class Action contro Acqualatina

Il Comitato Avvocati per la Class Action contro Acqualatina ha inviato, in data odierna, una segnalazione al collegio sindacale di Acqualatina sottolineando come esso “sia chiamato a vigilare sull’osservanza della legge o dello statuto”, oltre che sul rispetto dei principi di corretta amministrazione. “Tanto per metterlo in guardia delle conseguenze che scaturiscono dalla recente Ordinanza del Tribunale di Roma che ha ammesso l’azione di classe con riferimento alla illegittimità di tutte le partite pregresse che compaiono in bolletta”, spiegano dal Comitato.

La pronuncia del Tribunale, infatti, si ripercuoterà sulle casse della società sia per i rimborsi a favore degli utenti privati che aderiranno all’azione di classe entro febbraio del 2019, che per le minori entrate future conseguenti alla soppressione, in bolletta, di tali voci illegittime”.


Continua il Comitato: “La portata del fenomeno della illegittimità delle partite pregresse travalica il perimetro degli utenti privati, ai quali la declaratoria del Tribunale è al momento circoscritta, per affermare un principio da estendersi in realtà a tutte le categorie di utenti di Acqualatina. Se è vero, infatti, che nella Class Action i rimborsi opereranno solo a favore degli utenti privati che aderiranno al giudizio, è altrettanto vero che il principio di illegittimità delle partite pregresse non potrà non riverberarsi su tutte le altre categorie di utenti (come imprenditori, commercianti, artigiani e professionisti) per le quali rimane comunque percorribile, con fondate evidenti prospettive di successo, la strada dell’autonoma impugnazione delle bollette; per non parlare della necessità improcrastinabile, di Acqualatina S.p.A., di stralciare da subito le partite pregresse da tutte le prossime bollette, se non vuole peggiorare la sua posizione già estremamente critica”.

Ma vi è di più, sottolineano dal sodalizio: “Quello definito dal Tribunale di Roma è anche un profilo etico percepibile ricorrendo a buon senso e alla normale diligenza. In questo scenario, si intuisce che i rischi ai quali è esposta Acqualatina S.p.A. si moltiplicano e non provvedere alla loro segnalazione e alla valutazione degli effetti che sono capaci di generare sull’equilibrio economico finanziario della società, renderebbe il Collegio Sindacale, tenuto alla richiamata vigilanza, complice delle scelte illegittime del CdA”.

A comporre il pool di legali, gli avvocati Massimo Clemente. Vincenzo Fontanarosa, Christian Lombardi, Patrizia Menanno, Orazio Picano, Chiara Samperisi e Annamaria Zarrelli.