***video***ANCORA GRANE PER L’AVVOCATO CHIANESE, SEQUESTRATA DALLA DIA UNA VILLA A SPERLONGA

Nella giornata del 16 marzo 2010 il personale del Centro Operativo della DIA di Napoli ha dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo d’urgenza emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di napoli nell’ambito del procedimento penale che vede sottoposto ad indagini preliminari l’avvocato imprenditore 58enne Cipriano CHIANESE, recentemente tratto in arresto per delitti estorsivi ed attualmente detenuto agli arresti domiciliari, nonchè sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza.


L’indagato è stato già soggetto di analoghi precedenti provvedimenti,sia nel corso delle indagini preliminari, sia conseguentemente all’applicazione delle misure di prevenzione patrimoniale.
Il provvedimento cautelare d’urgenza riguarda due unità immobiliari uno stabile a Parete in provincia di Caserta ed una villa con piscina in via Campo delle Monache a Sperlonga, questa si aggiunge ad un’altra villa in via Valle Corsari Località l’Angolo, già confiscata ed ora appartenente ai beni dello stato.
Chianese già in passato è stato arrestato per concorso esterno in associazione mafiosa, violazione di sigilli ed estorsioni aggravate dalla metodologia mafiosa, ed è stato sottoposto agli arresti domiciliari, per altri delitti estorsivi commessi ai danni di funzionari del commissariato di Governo per l’emergenza rifiuti.
Il presente sequestro integra analoghi precedenti provvedimenti, sia emessi dal G.I.P. di Napoli, sia emessi dal tribunale di S.Maria Capua Vetere-Sezione misure di Prevenzione, con i quali sono stati sequestrati al Chianese la totalità delle quote, capitali e beni strumentali all’esercizio di due società con sede a Caserta ed unità locali ubicate nella provincia, 16 appezzamenti di terreno, sette appartamenti a Roma e Caserta, Unità immobiliari ubicate a Parete (CE) consistenti in un complesso ad uso industriale e artigianale, formato da 4 edifici da due piani, realizzati su sei appezzamenti di terreno, il complesso alberghiero “Marina di Castellone” a Formia, infine Titoli e contanti depositati in vari istituti di credito del casertano, per un totale di circa 20 milioni di euro, il tutto per un valore approssimativo, così come stimato all’epoca del sequestro, di circa 78 milioni di Euro.