ITRI: FURTO AL ‘FRA’ DIAVOLO’ CON BRINDISI FINALE

*Massimo Saccoccio indica da dove sono entrati i ladri*

Furto con scasso e …brindisi finale! E’ stato portato a termine a Itri, nella notte tra sabato e domenica, ai danni del noto locale “Fra’ Diavolo” dal quale i ladri hanno fatto sparire un televisore da 40 pollici, due personal computer, un telefono cordless, un cellulare, quattro prosciutti di una rinomata marca di San Daniele del Friuli, forme di speck altoatesine, salami, golfette, insaccati di altro genere e casse di vino pregiato e champagne, di cui il prestigioso locale era fornito.

A dare l’allarme è stata la signora delle pulizie che, recatasi di buon mattino a rimettere in sesto il locale che sorge vicino la famosa fontana Murat dei primi dell’Ottocento, ha notato il gran disordine che i malviventi avevano creato. Avvisato il proprietario, Massimo Saccoccio, che abita in altra zona del paese, non c’è voluto molto, a quest’ultimo, per rendersi conto di cosa fosse successo. E’ così iniziata una gran corsa contro il tempo per rimettere igienicamente a posto l’intero locale, rifornirsi delle cibarie necessarie per le prenotazioni da “tutto esaurito”, dato il prestigioso nome del locale, per il pranzo e la cena della domenica. Intanto il raid malavitoso veniva denunciato ai Carabinieri della locale stazione che si ponevano subito al lavoro per raccogliere elementi ed eventuali testimonianze utilissime per le indagini.


A condire con un pò di umorismo, privo comunque di cinismo, tutta la vicenda, c’è anche il particolare che i ladri, prima di andare via e – si pensa – dopo aver caricato la merce rubata in un automezzo, hanno tirato fuori dal frigo un contenitore pieno di patate al forno e, nonostante quest’ultime fossero ghiacciate, le hanno divorate, insieme ad alcuni babà prelevati dal reparto pasticceria: il tutto accompagnato da abbondanti libagioni a  base di vini della zona di Montalcino, di Soave, con il contorno finale di champagne. A tal proposito qualche arguto commento di amici del proprietario ha aggiunto che il Saccoccio avrebbe gradito anche un riscontro scritto sulla bontà del cibo e delle bevande consumate “alla sua salute”.

A fronte delle considerazioni goliardiche sull’episodio, resta, comunque, la rabbia sulla sfida emersa dalla temerarietà dei malviventi che hanno agito nella zona del centro nevralgico del paese, di fronte a un pub frequentato fino a notte fonda da decine di giovani che sostano molto spesso fuori del locale per poter fumare e ai quali non sarà sfuggita la mole delle “strane” operazioni di carico portate a termine nel bel mezzo della nottata.

Ancora una volta la reazione della gente, nel plaudire all’azione di prevenzione dei soli cinque Carabinieri che operano in condizioni organicamente e strutturalmente assurde in una realtà che conta ben 11.000 ettari di territorio e che è oberata da devianze di ogni genere (furti domiciliari, spaccio, induzione alla prostituzione, abusivismo edilizio, ecc.), azione di prevenzione e di respressione che quasi sistematicamente viene vanificata da un sistema di cavilli giuridici che favorisce l’immediata scarcerazione dei malviventi appena fermati.