GAETA, ESPOSTO CONTRO IL COMANDANTE DELLA POLIZIA MUNICIPALE… L’AVIR SULLO SFONDO

*Il corpo della Polizia Municipale di Gaeta in un’immagine di repertorio*

Condotta antisindacale e discriminazione sindacale sono i reati contestati al comandante della polizia locale di Gaeta Mauro Donato nel contenuto di un esposto presentato alla Procura della Repubblica di Latina, alla Procura della Corte dei Conti e alla Presidenza della Repubblica.

La denuncia arriva proprio da uno dei componenti del comando gaetano sollevato, a suo dire ingiustamente, dal nucleo antiabusivismo del corpo di Polizia comunale. L’esposto che invita le autorità competenti chiamate in causa ad indagare segnala in sostanza come il nucleo operativo antiabusivismo edilizio del Comune formato al tempo da due vigili, Cosmo Carriere e Antonio Chiavistelli, sia stato sollevato dall’incarico e spostato nel reparto dedicato alla viabilità senza una giusta causa e comunque senza alcuna motivazione apparente, ma solo per un riordino dell’organico non meglio specificato.


E qui si apre uno scenario molto più ampio e controverso perché nello stesso frangente i due agenti, all’epoca dei fatti contestati, stavano indagando, dopo aver ricevuto il compito direttamente dalla Procura di Latina, sulla vicenda Avir che ha poi portato ai sigilli dell’ex area industriale da parte del Nipaf, dei Carabinieri e dei vigili urbani nell’estate del 2011 per lottizzazione abusiva.

È ciò nonostante a distanza di tempo, in virtù del lavoro svolto, proprio uno dei due, Antonio Chiavistelli, incassava parole d’encomio da parte del sostituto procuratore titolare dell’inchiesta Giuseppe Miliano. Insomma, con la scusa del riordino sarebbero stati puniti, secondo il contenuto dell’esposto, coloro i quali stavano invece lavorando bene secondo la Procura.

C’é da dire inoltre che l’altro vigile, Cosmo Carriere, in questo largo arco di tempo durante il quale si dipana l’intera vicenda, veniva interessato da una indagine dei subentranti colleghi all’antiabusivismo la quale portava alla trasmissione di una notizia di reato alla Procura di Latina proprio per abusivismo edilizio in località San
Vito. Poco tempo dopo la sostituzione dei due.

Secondo la versione dell’esposto, insomma, sull’Avir non si doveva andare così affondo, come invece riconosciuto con soddisfazione dal Pm Miliano sulla base dei risultati prodotti. Anche se viceversa fu lo stesso sindaco di allora Antonio Raimondi a ricordare, erroneamente, come i due si sarebbero dovuti occupare solo di
viabilità e non di altro mentre d’altro canto fu proprio la Procura, come detto, ad affidargli il compito. Perché le indagini, che iniziarono dopo l’esposto dell’ex intermediario nella compravendita dell’area che vide la Gaim protagonista, Antonio Intorcia, si arricchì in seguito anche dell’esposto degli ex operai che con l’avvocato rappresentante Fabio Maria Vellucci denunciarono il disastro ambientale.

Fatti che provocarono una potente battuta di arresto all’allestimento nell’area di un parcheggio temporaneo poi chiuso e soprattutto al progetto di riqualificazione di Raimondi, poi recentemente rivoluzionato dalle nuove linee dell’assessore De Simone della giunta Mitrano.