GAETA, CIMITERO: I CARABINIERI INVIANO L'INFORMATIVA ALLA PROCURA

Potrebbero essere con buona probabilità quattro o cinque i soggetti che a breve dovrebbero essere raggiunti da denuncia in merito ai fatti che stanno emergendo dalle indagini dei carabinieri sul cimitero di Gaeta. Tutti personaggi che orbitano all’interno del palazzo comunale. Sicuramente tecnici e funzionari. Resta maggiore incertezza relativamente alla possibilità che siano coinvolti personaggi politici del passato o del presente.

Si saprà di più nel giro di qualche giorno perché in questo momento le indagini sarebbero al primo passaggio di chiusura su questo primo filone. E dovrebbe arrivare proprio in questi giorni la prima informativa dei carabinieri di Gaeta presso l’autorità giudiziaria a Latina. Infatti i militari stanno procedendo a ritmo serrato nelle indagini e nelle audizioni dei soggetti ascoltati, qualcuno più di una volta.


Perché gli esponenti dell’Arma hanno ormai aperto una breccia in una situazione oscura che si è andata complicando col tempo e nei confronti della quale sembra essersi avviato ormai un percorso irreversibile di indagine finalizzato a fare chiarezza su quanto è accaduto negli ultimi decenni al camposanto, individuando i responsabili del mercato nero, della falsificazione di atti pubblici e tutti coloro che a vario titolo si sono arricchiti da questa situazione.

Tutto ciò dovrebbe poi portare, stando anche alle volontà della politica, a creare una nuova gestione che scongiuri il reiterarsi di analoghi reati penali. Perciò il coinvolgimento di queste quattro o cinque persone è previsto contestualmente alla ricezione dell’informativa da parte delle procura o comunque subito prima.

Certamente saranno provvedimenti penali che scuoteranno il Comune di Gaeta provocando ripercussioni anche politiche. Ma non sarebbe finita qui, perché subito dopo la chiusura di questa prima fase, si attendono comunque nuovi sviluppi. Infatti come già preannunciato nelle scorse settimane saranno vagliate anche le pratiche concessorie prodotte dalle confraternite della curia arcivescovile proprietarie di altre zone del cimitero non ancora toccate dalle indagini.

Anche perché in un contesto di diffusa illegalità come si è rivelato il cimitero non è escluso che reati analoghi a quelli già conosciuti potrebbero essere stati negli anni una consuetudine che si è andata consolidando trasversalmente nell’assegnazione abusiva di loculi a soggetti privilegiati o indebitamente <estorti>.