TRIBUNALE DI GAETA VERSO CASSINO, GLI AVVOCATI FISSANO LA STRATEGIA PER SALVARE LA SEDE

DSC00049Dal 13 settembre le 220 sedi distaccate dei Tribunali italiani saranno soppresse. E tra queste, anche quella del Tribunale di Gaeta il cui territorio di competenza passerà sotto la giurisdizione di Cassino. Sembra una battaglia impossibile quella che l’Ordine degli Avvocati di Latina sta mettendo in campo contro il decreto ministeriale 155/12. Ciò nonostante i legali pontini, guidati dal presidente Giovanni Malinconico, non intendono lasciare nulla al caso e ieri mattina a Gaeta si sono incontrati per fare il punto della situazione.

“Il 13 settembre la legge sarà operativa – ha ricordato Malinconico – ma noi dobbiamo opporci a quello che è un provvedimento sconcio benvenuto solo dall’ANM e dai magistrati che, quando sono chiamati a coordinare questi Tribunali, importantissimi per il territorio, interrompono le loro progressioni di carriera ma lavorano di più. Attualmente esistono tre motivi di impugnazione del provvedimento: quello dei dipendenti davanti al giudice del lavoro, amministrativo (nei casi in cui si anticipa la riforma) ma non è il caso nostro e delle Regioni in Corte Costituzionale”.


DSC00050Proprio per quest’ultimo caso, il primo ricorso è stato presentato dal Friuli Venezia Giulia, cui si sono aggiunte poi altre Regioni, e la Consulta sarà chiamata a esprimersi il prossimo 8 ottobre, ben dopo l’entrata in vigore del decreto. A rendere quasi unica la situazione di Gaeta, inoltre, c’è poi il discorso relativo a carichi pendenti, circa 7000, e sopravvenienze, intorno alle 3500: “Considerata la carenza di spazi e, soprattutto, giudici  sia a Cassino, dove ne servono 21 per far lavorare il Tribunale pena la soppressione, che a Latina, si sta creando un problema di interpretazione che la norma speciale – ha detto Malinconico – per noi non prevede ma che crea comunque disagi che fanno rabbrividire: Cassino vorrebbe acquisire solo le sopravveniente lasciando a Latina i carichi pendenti, il che metterebbe in ulteriore enorme difficoltà il lavoro di tutti noi legali costretti a spostarci quasi contemporaneamente tra le due sedi”.

Senza dimenticare che anche su tutte le indagini in corso, e non ancora concluse, si creerebbe un enorme caos di competenze. Un ulteriore tentativo che in questi giorni si sta provando, sull’esempio di quanto avvenuto a Terracina, è infine il mantenimento in regime transitorio (5 anni) della sede come non più distaccata ma di Tribunale. La richiesta è stata già inviata, e la sua decisione sarà determinante, al presidente del Tribunale di Cassino “anche se temiamo possa essere rifiutata – ha detto Malinconico – per evitare analoghe richieste da Sora”.

Nei prossimi giorni gli avvocati pontini proseguiranno nel loro giro di consultazioni con i politici del territorio.