PESTAGGIO A SFONDO RAZZISTA A TERRACINA, PRESO IL BRANCO

poliziaNel decorso mese di settembre un giovane cittadino bengalese dimorante in Italia e in regola con le norme di soggiorno sul Territorio Nazionale, impiegato presso un noto ristorante di Terracina,dopo avere terminato il proprio turno di lavoro veniva brutalmente aggredito da un gruppo di persone mentre a piedi e a tarda ora si recava presso la propria abitazione.

L’azione si svolgeva nei pressi di un parco cittadino ad opera di cinque giovani terracinesi, con alle spalle precedenti penali per rapina, spaccio di sostanze stupefacenti, violenza e lesioni, che dopo averlo accerchiato lo colpivano con calci e pugni. Data la tarda ora e l’assenza di passanti, nessuno soccorreva la vittima del pestaggio fino a che l’improvviso passaggio di una vettura faceva desistere gli aggressori che lasciavano il bengalese sanguinante a terra, il quale aveva la forza di raggiungere un bar, a quell’ora ancora aperto.


Questo però non lo salvava da una nuova aggressione, perché i cinque lo raggiungevano e ricominciavano il pestaggio, noncuranti delle urla del gestore che era intervenuto in aiuto del bengalese e che veniva a sua volta colpito, riportando lesioni.

Gli aggressori, però, non si avvedevano della telecamera di sorveglianza istallata nell’esercizio commerciale e che consentiva nei giorni successivi all’evento agli investigatori del Commissariato P.S. di Terracina di avviare le indagini del caso.

Queste portavano infine alla completa identificazione dei giovani aggressori, che venivano così riconosciuti per DE CAROLIS Paolo di anni 23, pregiudicato; PROCIA Domenico di anni 33 pregiudicato, CASCARINI Alessandro di anni 28 pregiudicato; BONELLI Luigi di anni 21, pregiudicato e DE CAROLIS Filippo di anni 19 pregiudicato.

Ma i filmati consentivano anche di comprendere le motivazioni dell’aggressione, legate all’odio razziale verso il bengalese e gli immigrati in genere, manifestato dai cinque attraverso le frasi urlate durante il pestaggio, frasi che non lasciavano alcun dubbio sulla violenza degli oltraggi e delle minacce a sfondo razziale, rivolte contro il bengalese e, in generale, alla sua “sporca razza infestante”.

Peraltro, alcuni giorni dopo il patito pestaggio, quando ancora la Polizia stava lavorando per identificarne gli autori, il bengalese riceveva, presso il ristorante ove lavora, la visita di due dei cinque aggressori, che mai erano stati clienti di quel ristorante ma che vi si erano recati per minacciare il giovane immigrato dal denunciare l’accaduto alle Forze dell’Ordine, ricordandogli che conoscevano anche dove viveva; e per giorni gli stessi, a tutte le ore, si facevano vedere fuori il ristorante, per aumentare il potere della loro pressione psicologica.

In occasione di una di queste “visite” nei pressi del ristorante, un poliziotto in servizio presso il Commissariato di Terracina si recava a cena, libero dal servizio, proprio presso l’esercizio commerciale e questo consentiva alla vittima di attirarne l’attenzione con uno stratagemma. In tal modo, il poliziotto riconosceva il primo dei cinque aggressori e, con l’ausilio dei filmati, si chiudeva il cerchio intorno ai cinque.

Venivano così richieste ed ottenute cinque ordinanze di custodia cautelare a carico dei pericolosi soggetti, eseguite nella giornata di ieri, per i reati di lesioni volontarie personali in concorso, aggravate dalla discriminazione razziale. Ora i cinque aspetteranno in regime di restrizione l’esito del procedimento penale a loro carico.