GAETA, INSTALLATA NELLO STADIO RICINIELLO UN'ANTENNA DI 32 METRI PER LA TELEFONIA MOBILE

"Antenna telefonia stadio Riciniello"
“Antenna telefonia stadio Riciniello”

Come spesso accade il destino trova strane combinazioni per far sentire la propria presenza, anche a Gaeta. È il caso della nuova antenna per la telefonia installata all’interno dello stadio Riciniello. Questa sorta di torre, a onde elettromagnetiche, nell’economia dell’orografia del paesaggio fa il paio con un altro mostro paesaggistico, ovvero la torre disastrata dell’ex Avir, distante solo pochi metri.

E qui ci mette lo zampino il destino: perché mentre martedì si procedeva con l’installazione della torre telefonica, l’indomani, mercoledì scorso, al tribunale di Gaeta iniziava il processo penale per la lottizzazione abusiva all’ex vetreria. Un processo nella cui prima udienza sono state escluse 49 richieste di costituzione di parte civile e in cui neanche il Comune di Gaeta, vittorioso sotto il profilo amministrativo, figura come parte civile.


Una sorta di piccola sconfitta per il pubblico, insomma, proprio come sembra connotarsi la scelta di collocare una antenna di telefonia mobile in un campo da calcio dove fanno attività sportiva centinaia di ragazzi. Insomma, due torri e nessun interesse pubblico.

E infatti la città si è immediatamente opposta all’innalzamento del totem telefonico di 32 metri in pieno centro abitato e a due passi dal mare organizzando, in collaborazione con Sel, una petizione popolare con raccolta firme. Anche perché nessuno se lo aspettava dopo le promesse dell’attuale sindaco arrivate in campagna elettorale e riportate a pagina 4 del suo opuscolo dove si prevedeva una delocalizzazione di tutte le antenne in aree periferiche. Anche sotto pressione del comitato sorto ad hoc per questa battaglia contro altre antenne e presieduto allora da Angelo Di Bernardo, poi defilatosi dalla lotta, e nel frattempo divenendo delegato proprio dell’attuale amministrazione sul tema Università.

Tutto ciò a fronte di un canone di locazione di appena 12mila euro annui circa a beneficio del Comune. E proprio Sinistra, ecologia e libertà ha scatenato una controffensiva popolare dichiarando dal circolo di Gaeta:”L’impianto in questione è uno dei tanti di quelli installati a seguito al piano approvato dal commissario Frattasi con delibera 55/C del 25 maggio del 2007, dando seguito all’iter avviato dalla giunta Magliozzi, e mai modificato dall’amministrazione Raimondi, nonostante le rimostranze dei cittadini. L’attuale amministrazione di centro-destra sta continuando sulla falsariga dei predecessori mostrando scarsa sensibilità per la salute dei cittadini. Sel protestò nel passato e lo fa con maggior forza anche oggi a tutela, oltre che dei rischi per la salute dei cittadini tutti, in particolare di quelli maggiormente esposti, nonchè del decoro paesaggistico. La difesa ambientale è una cultura e non uno slogan.

Per tutte queste ragioni Sel invita i cittadini, le associazioni e movimenti tutti ed i partiti politici a concordare unitariamente la revoca dell’autorizzazione e chiedere una normativa chiara in materia che inibisca la possibilità di installare antenne a meno di duecento metri dalle abitazioni”.