UN COMITATO PER SALVARE IL PARCO CHEZZI DI TERRACINA

area chezziTerracina, città di Comitati formati da quei cittadini che, non riuscendo a trovare un interlocutore diretto tra le istituzioni, decidono di riunirsi per portare avanti insieme le proprie istanze con iniziative spontanee.

Adesso ne è nato un altro, il Comitato ‘Amici del Parco Chezzi’ costituito nei giorni scorsi per cercare di risollevare le infelici sorti del parco comunale di via Giacomo Leopardi, strada centralissima di Terracina.


Un giardino pubblico che in passato, insieme con il Montuno, ha rappresentato un polmone verde della città, e che adesso giace nel degrado e nell’abbandono più totale.

E allora, laddove non arriva il Comune, cercano di arrivare i cittadini.

Il Comitato si propone di agire come supporto all’Ufficio responsabile della tutela del Parco “in modo da evitare che il Parco torni ad essere ciò che era un paio di anni fa prima dell’insediamento dei NOS-si legge in una nota stampa a firma dei promotori- un immondezzaio alla mercé di chiunque: vandali, tossicodipendenti, spacciatori, senza fissa dimora, e soprattutto durante le ore notturne luogo di schiamazzi e atti vandalici scatenanti continue richieste di intervento delle forze dell’ordine da parte dei residenti limitrofi”.

“Le finalità che detto Comitato si prefigge sono: offrire servizio volontario di apertura/chiusura dei cancelli del Parco per il decoro e la sicurezza di uno dei rari fazzoletti di verde della nostra città, (con chiusura notturna del rubinetto della fontanella, con un risparmio settimanale di ben 35 metri cubi di acqua potabile, pari a 28 Euro mensili!). Promuovere la partecipazione dei cittadini (soprattutto le giovani generazioni) ad una sana fruizione del Parco Chezzi nell’interesse di tutti”.

Gli organizzatori hanno intenzione di promuovere ogni iniziativa utile e necessaria per tutelare l’Area Chezzi, attraverso campagne di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di tutti gli organi istituzionali che abbiano il potere di intervenire in maniera diretta o indiretta per garantire la tutela dei diritti dei cittadini. Per questo motivo hanno bisogno, oltre che delle chiavi dei cancelli, anche di un numero telefonico mobile di un referente istituzionale da contattare in caso di necessità.

Naturalmente chiunque può aderire al neonato Comitato.