TRE INTERROGAZIONI PARLAMENTARI SUI RIFIUTI TOSSICI A BORGO MONTELLO

*Carmine Schiavone*
*Carmine Schiavone*

Le recenti nuove dichiarazioni del pentito Carmine Schiavone sui fusti tossici che il clan dei Casalesi avrebbe smaltito illegalmente anche in provincia di Latina, in particolare a Borgo Montello, continuano a occupare il dibattito parlamentare. Altre tre le interrogazioni presentate: una dal Partito democratico, una dal Pdl e una da Sel.

IL PD


Il senatore Claudio Moscardelli, a cui si è unita una collega del Pd, ha presentato un’interrogazione ai ministri dell’ambiente, dell’interno e della salute, chiedendo ai titolari dei tre dicasteri, se “abbiano elementi sufficienti per confermare quanto dichiarato da Carmine Schiavone in ordine alla presenza di rifiuti tossici e radioattivi” a Latina e nel casertano e “quali iniziative di competenza hanno adottato o intendano adottare con la massima urgenza per verificare la veridicità di tali gravi affermazioni, al fine di porre in essere in tempi rapidi tutte le misure necessarie a tutelare la salute dei cittadini residenti nelle aree interessate”.

SEL

Il deputato di Sel Nazzareno Pilozzi, insieme a due colleghi, si è invece rivolto soltanto al ministro dell’ambiente, ricordando che “associazioni, comitati e forze politiche locali chiedono da tempo che venga fatta luce su tutta la vicenda, preoccupati dalle eventuali conseguenze sanitarie per la presenza di tale tipologia di rifiuti”.

“Secondo le dichiarazioni di alcuni comitati locali e dei loro tecnici – hanno sostenuto i tre onorevoli – tali rilevazioni (quelle fatte dal Comune su finanziamento della Regione, con scavi a Montello che non hanno portato a scoprire alcun fusto tossico ndr) avrebbero riguardato solo una piccola porzione del terreno della discarica e non avrebbero consentito di verificare la presenza di rifiuti nocivi in profondità, poiché non effettuate con gli idonei strumenti. Le autorità di pubblica sicurezza, i processi in corso e i recenti fatti di cronaca, confermano tutti che il territorio della provincia di Latina è da molto tempo oggetto di infiltrazioni da parte della camorra napoletana che, utilizzando i copiosi proventi dell’attività criminale, compromette la stabilità del sistema economico e industriale locale con gravi conseguenze per i cittadini e le imprese locali. E’ necessario sgomberare ogni dubbio circa l’eventuale presenza di rifiuti tossico nocivi all’interno della discarica di Latina in grado di compromettere la salute dei cittadini del territorio pontino”. Pilozzi e i colleghi chiedono così al ministro di “ disporre, anche mediante le istituzioni operanti sul territorio, ulteriori indagini tecniche al fine di verificare l’eventuale illecita presenza di rifiuti tossico nocivi all’interno della discarica di Latina, anche attraverso l’utilizzo di strumentazione in grado di svolgere tali verifiche in profondità nel terreno”.

IL PDL

Il senatore Claudio Fazzone e altri tredici esponenti del Popolo delle libertà si sono infine rivolti al presidente del Consiglio, Enrico Letta, e ai ministri della giustizia, dell’interno e dell’ambiente, specificando che a Montello, “successivamente la Regione Lazio, malgrado il parere negativo della Provincia di Latina, ha autorizzato la “coltivazione” temporanea di una discarica per rifiuti speciali ed industriali, poi trasformata in discarica per rifiuti organici, trasformando una “bomba ecologica” in una discarica ordinaria soggetta ad un regime di controlli e a standard di sicurezza decisamente inferiori”. “Ad oggi – hanno sostenuto i 14 senatori – non è possibile prendere visione dei verbali in quanto gli stessi sarebbero stati secretati, mentre i fascicoli depositati presso la Procura di Latina risultano dispersi durante il trasloco dalla vecchia alla nuova sede; inoltre, le indagini avviate sul sito della discarica si sarebbero concentrate in un posto sbagliato e comunque non corrispondente a quello indicato dal pentito, rendendo di fatto inutili le indagini e le attività investigative svolte sino ad oggi”. Fazione ha chiesto così di sapere “se al Governo risulti che i fatti riportati corrispondano al vero, quali iniziative o misure di competenza si intendano promuovere per appurare la verità in merito alle recenti allarmanti dichiarazioni, al fine di garantire la salvaguardia della salute dei cittadini, della tutela del territorio e del pubblico interesse e per il rispetto della legge e a che punto siano le verifiche in corso e se non si reputi necessario un supplemento di inchiesta, teso ad appurare la credibilità delle dichiarazioni rilasciate dallo Schiavone”.