GLI AVVOCATI OCCUPANO IL TRIBUNALE DI GAETA PER DIRE “NO” ALLA CHIUSURA

Si sono incatenati al tribunale di Gaeta e non vogliono mollarlo. E non sono solo gli avvocati del mandamento di Gaeta, peraltro convogliati da molti mesi all’interno dell’associazione di categoria costituitasi ad hoc per salvare il distaccamento di Latina nel sudpontino.

 In questa fase, ormai tardi rispetto al provvedimento ministeriale che sancisce in maniera definitiva e immediata la chiusura del presidio giudiziario, ci sono anche molti cittadini, autorità politiche e addirittura religiose.


Sta di fatto che le iniziative iniziano a susseguirsi a ritmo serrato. Così dopo la consegna di molte tessere elettorali al presidente della Repubblica, come forma di protesta e disobbedienza civile, già nella serata di mercoledì è iniziata una occupazione ad oltranza, notti comprese, del tribunale di Calegna a Gaeta.

Una occupazione che andrà avanti grazie ad avvocati che si sono organizzati affinchè a turno possano occupare per ventiquattro ore al giorno i locali dell’edificio giudiziario. Ma non finisce qui. Infatti stamattina diverse decine di loro si sono incatenati proprio al di fuori dello stabile esponendo striscioni che proclamano occupata la struttura.

Anche nella mattinata di domani è prevista l’occupazione della strada statale Flacca con un corteo che sfilerà per inasprire la protesta e sensibilizzare l’opinione pubblica. Intanto sempre domani alla protesta si uniranno anche altri settori della comunità locale, con i commercianti che nell’esprimere la loro solidarietà non solo agli avvocati, ma anche come forma di rivendicazione personale nella qualità di cittadini che vogliono che il servizio giudiziario rimanga alla propria portata, hanno organizzato una serrata delle proprie attività commerciali per circa due ore.

L’iniziativa è stata messa in campo dall’Ascom, che ha proclamato la chiusura delle saracinesche dalle 10 alle 12. Vedremo nel corso della mattinata che percentuale di adesione si registrerà, specie in un momento economico critico come quello che stanno vivendo. Insomma, ci si è resi conto di aver perduto tempo prezioso per protestare, come più volte riconosciuto dalla stessa associazione dei professionisti del diritto e dal suo presidente Lino Magliuzzi. E si sta cercando di recuperare in questi giorni, mentre proprio oggi, in realtà, è l’ultimo giorno di attività del tribunale di Gaeta perchè da lunedì tutto prosegue a Cassino.

Non solo un presidio permanente per dire “no” alla chiusura del tribunale di Gaeta, ma anche altre le iniziative in atto. Tra le altre un ricorso al tribunale amministrativo regionale che “presenteremo già oggi”.

Eppure qualcuno che ci crede ancora c’è. Ridotti sembrano ormai gli spiragli di salvataggio, anche se non è da escludere una remota seppur possibile revisione della posizione di Gaeta da parte del ministro su sollecitazione delle Camere. Mentre da parte dei più scettici c’è la consapevolezza che nella medesima situazione di Gaeta si trovano molte altre realtà in tutta Italia e anche per questo motivo un passo indietro in questo momento sarebbe complicato compierlo senza scontentare molti casi analoghi in altrettante comunità.

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IL PRESIDENTE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI LATINA: “COSI’ SI SMEMBRA IL TERRITORIO DELLA PROVINCIA”

Zottola-YMF2011©L.D'AngeloErano presenti anche le forze dell’ordine oggi al tribunale di Gaeta, durante la manifestazione di protesta andata in scena con l’incatenamento alla sede giudiziaria da parte di alcuni avvocati dell’associazione di professionisti del sud pontino. Una protesta in realtà iniziata già mercoledì con l’occupazione del palazzo di giustizia. Manifestazioni tuttavia legittime permesse, anzi caldeggiate, dallo stesso sindaco di Gaeta con un’apposita ordinanza firmata proprio mercoledì a margine dell’assemblea pubblica organizzata dall’associazione.

Il sindaco Cosmo Mitrano ha autorizzato la permanenza degli avvocati nel tribunale, che è di proprietà del Comune di Gaeta, che restano però sotto la diretta responsabilità della stessa associazione. “Il presidio di avvocati all’interno del tribunale – ha poi commentato in una nota Mitrano – vuole essere una forma di disobbedienza civile, una reazione forte ai recenti provvedimenti governativi sulla revisione della ‘geografia giudiziaria’. Decisioni dello Stato che penalizzano fortemente l’area sud pontina, per la quale il tribunale rappresenta il principale baluardo per la sicurezza e salvaguardia del territorio”.

Anche il presidente della Camera di Commercio di Latina Vincenzo Zottola non ha fatto mancare il sostegno alla categoria, e ai cittadini, sottolinenando con parole di dissenso la chiusura del tribunale. “Chiude la sede giudiziaria di Gaeta – dichiara Zottola – senza che gli appelli dell’avvocatura e dell’intero territorio, comprese le attività produttive e commerciali del sud pontino, abbiano trovato ascolto presso il governo centrale. Il venir meno di una sede giudiziaria importante e produttiva come quella di Gaeta, competente su ben nove comuni: Gaeta, Formia, Minturno, Castelforte, SS. Cosma e Damiano, Spigno, Itri, Ponza e Ventotene, con l’accorpamento dei detti comuni al tribunale di Cassino, comporta lo smembramento del territorio della provincia di Latina e la frammentazione di servizi che inevitabilmente si ripercuoteranno sulle attività produttive e commerciali della zona con dislocazione di uffici sempre meno prossimi alle attività stesse, con aumenti di costi e con ulteriore perdita di occupazione relativamente all’indotto commerciale e professionale che gravita intorno ad una istituzione importante come il tribunale”.