FORMIA, DISCARICA DI PENITRO: “NEL 1997 IL COMUNE ERA PARTE OFFESA”. MA L’UDC NON CI VEDE CHIARO

inertiAGGIORNAMENTO – Per offrire un contributo di chiarezza e dissolvere i sospetti che aleggiano attorno alla vicenda del sequestro operato nel 1997 dalla Polizia Provinciale presso la discarica di Penitro, è senz’altro utile offrire alcune informazioni che derivano dalla documentazione in possesso del Comune:

1)    nel procedimento penale n. 2341/98 aperto sulla scorta del verbale di sequestro, il Comune di Formia risulta iscritto in qualità di parte offesa, mentre il reato è ipotizzato a carico di ignoti;


2)    il sequestro fu operato il 17 aprile del 1997 su un’area di circa 10 mila metri quadri. Il verbale stilato dalla Polizia Provinciale parla del rinvenimento di rifiuti speciali pericolosi – “presumibilmente decine di fusti della capacità di litri 200 cadauno di cui due emergenti parzialmente dal terreno che li ricopre”. L’area venne sequestrata;

3)    il 16 marzo del 1998 finì sotto sigilli un’ulteriore area di circa 5 mila metri quadri, dove furono rinvenuti rifiuti speciali provenienti da demolizioni, realizzazione di scavi nonché fanghi derivanti dalla segazione dei marmi;

4)    il procedimento penale n. 2341/98 a carico di ignoti è stato archiviato con decreto emesso dal gip Giuseppe Cario il 13 dicembre del 2001, tre anni dopo l’apertura dell’inchiesta. Contestualmente, il gip dispose il dissequestro dell’area e la sua restituzione al legittimo proprietario, ovvero il Comune.

In qualità di parte offesa, l’amministrazione comunale era senz’altro interessata a che il giudizio venisse incardinato per accertare eventuali responsabilità. Ma processo non vi fu perché la Procura della Repubblica di Latina chiese e ottenne l’archiviazione del procedimento. Presumiamo che la magistratura abbia lavorato correttamente. Qualora fosse stato ipotizzato il minimo coinvolgimento dell’allora sindaco Sandro Bartolomeo o dei funzionari incaricati di seguire la vicenda, il Comune non sarebbe stato inquadrato come parte offesa e il reato non sarebbe stato ipotizzato a carico di ignoti.

 

AGGIORNAMENTO – L’INTERROGAZIONE DELL’UDC

di Adriano Pagano

penitroMa se a seguito del sequestro della discarica di Penitro a Formia da parte della polizia provinciale avvenuto il 17 aprile del 1997, quando furono trovati almeno due barili da 200 litri di capacità pieni di rifiuti tossici, l’allora sindaco Sandro Bartolomeo nomina come custode l’architetto Marilena Terreri, perché mai nell’ultimo Consiglio comunale lo stesso Bartolomeo, ancora oggi sindaco a Formia, afferma che ‘in quei fusti non c’era materiale pericoloso? E’ questa la domanda centrale sulla quale poggia l’intera interrogazione urgente presentata dai membri dell’Udc in Consiglio comunale al presidente del Consiglio comunale Maurizio Tallerini.

La relazione della polizia provinciale depositata il giorno dopo l’avvenuto blitz, il 18 aprile, parla infatti di “stoccaggio illegale di rifiuti tossici e speciali” e per questo viene fornita come ipotesi di reato il “sotterramento in area adibita a cava-discarica per inerti in località Penitro di Formia … presumibilmente di decine di fusti della capacità di litri 200 cadauno, di cui 2 fusti contenenti rifiuti speciali pericolosi emergenti parzialmente dal terreno. Data e luogo del reato in Formia 17.04.1997”. A quel punto viene nominato custode Marilena Terreri.

Per questo motivo i consiglieri Maurizio Costa, Amato La Mura, Nicola Riccardelli, Dario Colella e Antonio Di Rocco, oltre a chiedere spiegazioni rispetto alle affermazioni ‘negazioniste’ rilasciate nell’ultimo Consiglio comunale da parte di Sandro Bartolomeo, vogliono sapere anche “quali iniziative ha intrapreso Bartolomeo – se esistono ne chiediamo copia, precisano – per la custodia e per l’accertamento del contenuto dei fusti ritrovati, dato che come sindaco è la massima autorità in tema di salute pubblica, a tutela della nostra salute e dei nostri figli. Se quella zona è stata successivamente bonificata o ne sia stata ordinata o eseguita alcuna perizia sull’aria interessata e – infine – reiteriamo la richiesta di istituzione di una commissione speciale, a titolo gratuito, che si occupi esclusivamente della problematica dei rifiuti tossici alla luce degli ulteriori sviluppi del caso”.

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