FORMIA, LA CONFERENZA SUGLI IMMOBILI CONFISCATI AI BARDELLINO.IL SINDACO ANCORA SU VALERIO: ''BUGIARDO''

*Il sindaco Sandro Bartolomeo e il vice questore Paolo Di Francia*
*Il sindaco Sandro Bartolomeo e il vice questore Paolo Di Francia*

Il tema della conferenza stampa era quello dell’operazione appena portata a termine e a seguito della quale ben cinque appartamenti sono tornati in possesso del patrimonio del Comune di Formia, dopo la confisca dalla disponibilità della famiglia Bardellino. Eppure le evoluzioni prese durante l’incontro con gli organi di informazione sono state piuttosto significative.


Anzitutto va detto che l’aspetto saliente, per rimanere al tema originario, è quello sottolineato dallo stesso sindaco Sandro Bartolomeo relativamente alle lacune gestionali della passata amministrazione sui beni confiscati. Perché questi cinque immobili, infatti, erano già stati confiscati nel 2009 dall’agenzia del Demanio, eppoi successivamente revocati dalla disponibilità comunale a causa degli scopi non soddisfacenti mostrati dall’amministrazione Forte sull’utilizzo degli immobili stessi. Fatto riferito dallo stesso Bartolomeo.

A quel punto il vicequestore di Polizia Paolo Di Francia, che ha coordinato l’intera operazione di ieri, ha ricordato come su impulso della neonata agenzia per i beni confiscati e sequestrati, e dietro sollecitazione del commissariato, sia stato poi tutto nuovamente messo in discussione, così da ottenere il nuovo provvedimento di annessione al patrimonio comunale, anche grazie al terreno fertile trovato nell’amministrazione attuale.

Da qui la decisione di utilizzarli immediatamente, e solo temporaneamente per famiglie in grave emergenza abitativa, per poi inserirli in un “pacchetto di immobili” da destinare ai più bisognosi. Si tratta di proprietà non alienabili e che verranno date in uso a nuclei familiari in difficoltà. A breve, inoltre, altri due appartamenti, sempre presenti all’interno del medesimo stabile nel quale sono stati confiscati i quattro immobili a Vindicio, verranno annessi al patrimonio comunale.

Da un punto di vista istituzionale è grande la soddisfazione di tutti i protagonisti della vicenda nell’aver ottenuto “una vittoria di Stato – ha proseguito Bartolomeo – raggiunta intessendo rapporti con l’agenzia nazionale dei beni confiscati e sequestrati, con la prefettura, la questura e le forze dell’ordine tutte coordinate dal vicequestore Paolo Di Francia. Un grande risultato simbolico per la città e le istituzioni che mettono a disposizione e ad uso pubblico un patrimonio accumulato non correttamente. Continueremo con le richieste di ottenimento di beni su cui ragionare in modo diverso relativamente al loro utilizzo”. Infine Bartolomeo ha precisato che tali beni “non torneranno in alcuna forma nelle mani delle famiglie alle quali sono stati sottratti”. E proprio sulla famiglia Bardellino ha poi voluto precisare che “non c’è alcuna preoccupazione che possano creare problemi ai nuovi inquilini, nonostante la vicinanza, perchè vivono a Formia e sono cittadini di questa città e il provvedimento è arrivato dopo tutte le garanzie di adeguati procedimenti giudiziari”.

Ma ad un certo punto, come detto, visto che la famiglia Bardellino è entrata nelle vicende dell’amministrazione comunale rispetto alla vicenda del consigliere Valerio, fatto uscire dalla maggioranza ufficialmente per il suo patrocinio legale ad alcuni esponenti di quella famiglia, Bartolomeo è tornato sulle recenti dichiarazioni di Valerio rispetto ai terreni di sua proprietà all’Acervara.

“E’ un bugiardo – ha affermato Bartolomeo riferendosi al consigliere – perchè Valerio non è proprietario di un solo terreno come ha riferito, ma di ben tre appezzamenti di terreno, a lui intestati, per una superficie complessiva superiore a 10mila metri quadrati”. Eppure questa vicenda, secondo il sindaco, non ha nulla a che vedere con il piano regolatore redatto per mano del professor Purini dalla precedente amministrazione, anche se rispetto a quella vicenda è nota la posizione del sindaco del tutto contraria alla prospettiva di edificazione in più aree della città prevista dall’amministrazione Forte, come nel caso dell’Acervara”.

E ne ha per tutti Bartolomeo, anche per il suo predecessore che a suo dire “è bravo fare il gioco delle tre carte, usa le persone e poi le getta” riferendosi alle dichiarazioni di Forte secondo le quali a dare risposte sull’operato politico di Valerio e del gruppo degli autonomi, dei quali sia la Zangrillo che Valerio facevano parte, sarebbero esaustive le precisazioni in grado di dare proprio Eleonora Zangrillo. E ancora su Valerio: “Parlo per conto di un gruppo di persone per le quali, me compreso, non è compatibile stare in maggioranza per l’interesse della città e tutelare una famiglia con certi problemi”.