GAETA, 108 POSTI DI LAVORO SALTANO: E' EMERGENZA

Emergenza lavoro a Gaeta. Sono oltre 100 i posti di lavoro che stanno per saltare a causa di cessate attività, risoluzioni contrattuali o fallimenti giudiziari. Sta di fatto che la crisi vive a Gaeta la sua impennata proprio in questo periodo. Tre aziende, peraltro, che garantivano, per motivi di diverse natura, una relativa tranquillità per il fatto di essere o legati alla pubblica amministrazione, o appartenenti a uno di quei settori commerciali più solidi della città o perchè storicamente attivi nel tessuto commerciale locale. Eppure non sono bastati neanche questi aspetti.cartello-panapesca-pia

Ma andiamo per ordine partendo dall’ultima in ordine di tempo, ovvero la Panapesca, che sta per chiudere i battenti per cessazione dell’attività. Praticamente 46 persone che stanno per perdere il lavoro. Infatti tutto è precipitato negli ultimi giorni dopo che la situazione occupazionale era ufficialmente entrata nella crisi e nell’emergenza della cassaintegrazione nel febbraio scorso quando i 32 lavoratori del reparto produzione hanno ottenuto la cassaintegrazione in deroga fino all’inizio di dicembre. A quel punto sono rimasti effettivamente a lavoro solo i restanti 14 dipendenti del reparto movimentazione che però nelle ultime ore hanno saputo di essere finiti nel meccanismo della richiesta da parte della società della cassaintegrazione per cessazione attività a partire dall’inizio di dicembre.


Per questo motivo da giovedì l’intero organico dei 46 dipendenti ha deciso di iniziare uno sciopero ad oltranza per otto ore al giorno fino al 19 novembre quando ci sarà l’incontro con Confindustria. Intanto lunedì nuovo appuntamento tra lavoratori e sindacati per concordare il da farsi. Sta di fatto che la società del controverso imprenditore toscano Vito Panati sta vivendo una crisi strutturale anche nelle altre sedi, senza esclusione neanche di quella centrale in Provincia di Pistoia. Crisi aggravata anche da flussi creditizi bancari meno ingenti sui quali tale impresa poggiava. Addirittura sabato sono stati immediatamente svuotati i magazzini di Gaeta, ed è dovuta intervenire la polizia per gestire l’ordine pubblico.

imageCome detto la situazione occupazionale di tutta Gaeta è sul baratro. Ieri in Consiglio comunale il sindaco Cosmo Mitrano ha fatto capire che anche per la decisione della Soes di mollare non c’è niente da fare. Anzi ha rilanciato precisando che in virtù della crisi, delle minori entrate da verbali, non si possono più sostenere 42 persone a lavorare. Intanto martedì l’azienda risolve il contratto e lascia mentre ancora non si conosce con precisione il destino dei lavoratori, che potrebbero essere reimpiegati in altri settori e poi riassunti quando ci sarà un nuovo affidamento. Quanti e chi resteranno fuori non è dato sapere. E, in ogni modo, sono altri 42 posti a rischio, che in queste ore traballano.

"Cng"
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Ma non è finita qui, perchè, allo stesso modo, anche la storica cantieri navali del Golfo della famiglia Caputi, con in organico 20 dipendenti, starebbe per chiudere. In quel caso si attende l’esito del concordato preventivo, il cui ritardo nel pronunciamento da parte del tribunale non lascia affatto ben sperare. Insomma, stiamo parlando di circa 108 posti di lavoro, per la precisione, che la città perde. Dopo gli oltre 40 dell’Italcraft già saltati, gli equivoci e la cassaintegrazione della Pozzi Ginori e altre decine di piccole imprese che hanno già percorso la stessa strada.