Sono stati tracciati gli identikit di almeno due dei tre rapinatori che venerdì mattina hanno assaltato la Banca popolare di Fondi brandendo una bottiglietta di acido, pistola e taglierino. La coppia che è entrata nell’istituto di credito di via San Magno, come già anticipato, era infatti a volto scoperto: nessuna precauzione. I loro visi sono stati immortalati dalle telecamere a circuito chiuso, anche se per poco. Dopo l’esame incrociato dei frame recuperati e delle testimonianze degli impiegati e delle tre persone in quei momenti presenti, gli agenti di largo Evangelista sono adesso al lavoro per dare un nome a quelle facce, che potrebbero pure appartenere a gente “illibata”.
Non si dispera di dare un volto anche al terzo complice che li attendeva nel Fiat Doblò rinvenuto a non molto dalla rapina-lampo dagli uomini del vicequestore Massimo Mazio. Uno dei tre clienti presenti, un pensionato del posto, ha infatti visto sia coloro che sono entrati che, probabilmente, l’uomo che era ad aspettarli: nella baraonda successiva al blitz, col maniglione antipanico aperta, era riuscito a fuggire all’esterno. Ma, oltre che dalla sua testimonianza, per l’identikit del terzo uomo potrebbero arrivare dritte decisive anche da qualche avventore di un bar che si trova proprio a due passi dalla Popolare. Da ricordare, che la rapina ha avuto luogo all’ora di punta.
Le uniche cose certe, sono che il gruppo aveva uno spiccato accento romano, tutti tra i 30 ed i 40 anni. Di più, considerando il delicato stato delle indagini, non è al momento dato sapere. Quasi certamente, comunque, vi è un basista in loco, forse residente in territorio fondano o nelle immediate vicinanze.
Riscontri decisivi potrebbero giungere dall’esame delle tracce repertate dalla polizia scientifica nel furgoncino da lavoro.
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