Iniziati gli interrogatori degli arrestati nell’ambito dell’inchiesta antidroga “Balena Bianca”. Davanti al gip Lorenzo Ferri sono comparsi Maurizio De Bellis, 46 anni, presunto leader del gruppo, che secondo il sostituto procuratore Maria Eleonora Tortora avrebbe accumulato una fortuna gestendo il mercato della cocaina, il fondano Alessio Ferri, e i latinensi Cristian Damiani e Roberto Toti.
De Bellis, a cui sono stati sequestrati anche beni per il valore di due milioni di euro, difeso dall’avvocato Angelo Cavaliere, ha respinto le accuse di spaccio, sostenendo di essere soltanto un consumatore di “neve”, e negato di aver accumulato un patrimonio con attività illecite. Il 46enne ha dichiarato che i suoi beni sono il frutto della sua attività edile.
A ridimensionare le accuse anche Ferri, difeso dagli avvocati Oreste Palmieri e Giulio Mastrobattista, che ha anche negato di trovarsi nel luogo indicato dall’accusa il giorno in cui sarebbe avvenuto lo spaccio di 4 etti di coca. Domani proseguiranno gli interrogatori degli altri arrestati finiti in carcere e dalla prossima settimana sarà la volta degli indagati finiti ai domiciliari.
Il gip Mara Mattioli ha poi interrogato Fabio Fiacco, soltanto però per l’accusa di detenzione illecita di una pistola, trovata dai carabinieri nella casa del latinense, nel corso della perquisizione compiuta notificandogli la misura dei domiciliari per “Balena Bianca”. Fiacco ha sostenuto di aver trovato quell’arma vicino a un cassonetto, di essere un appassionato e di non sapere che era pericolosa.
Particolari che non hanno convinto il gip, che ha convalidato l’arresto compiuto in flagranza di reato. In totale, dopo due anni di indagini, gli arrestati sono stati 27.
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