Formia Servizi, indagati dal Gup ma il fascicolo potrebbe tornare in Procura. Intanto Schiano si smarca dal sindaco Bartolomeo

*Massimo Vernetti, ex amministratore delegato Formia Servizi*
*Massimo Vernetti, ex amministratore delegato Formia Servizi*

Compariranno questa mattina di fronte al giudizio Guido Marcelli per la decisione sul loro rinvio a giudizio gli indagati nel fallimento Formia Servizi. E probabilmente non si arriverà a una decisione stante, secondo indiscrezioni, che alcuni di loro intenderebbero avvalersi della possibilità di essere ascoltati dal sostituto Falcione come ancora non avvenuto fino a ora. Il che potrebbe portare, salvo una decisione di stralcio, a un rinvio degli atti alla Procura con conseguente allungamento dei tempi del processo. Per la verità già piuttosto dilatati.

Ma intanto fa ancora eco la decisione del sindaco di Formia Sandro Bartolomeo che ha scelto di non costituirsi parte civile come ente comunale nel processo sul fallimento. Una decisione che non solo ha scatenato comprensibilmente le reazioni dell’opposizione, ma anche all’interno della stessa maggioranza.


*Ernesto Schiano*
*Ernesto Schiano*

Su tutti ha un peso specifico maggiore la posizione del capogruppo dello stesso partito di Bartolomeo, il Pd capeggiato da Ernesto Schiano, che ha votato contrariamente al sindaco, a favore della costituzione di parte civile nella riunione di maggioranza di qualche giorno fa, per decidere cosa fare nell’ambito del processo. Una decisione necessaria, secondo Schiano, che serviva a investire di un ruolo attivo il Comune all’interno del processo che ha visto fallire una società in parte pubblica, presumibilmente con reati che potrebbero colpire anche membri dell’attuale amministrazione comunale.

“Eppoi – si domanda Schiano -, come fare a non riconoscere le gravi ripercussioni subite a seguito della costruzione di un parcheggio finito ma rimasto inutilizzato per molto tempo nell’ambito del pubblico servizio di parcheggi ai cittadini e ai turisti. Insomma, non vogliamo entrare nel merito della vicenda, della quale si occuperà naturalmente la magistratura, ne tantomeno accusare nessuno, ma va preso atto di quanto accaduto alla città in questa controversa vicenda. La costituzione di parte civile era un atto dovuto a tutela dei cittadini”.

altra cittàA rincarare la dose sono arrivate anche le parole del movimento civico Un’Altra città che, seppur assente in Consiglio comunale, conserva una certa autorità sulla scorta delle migliaia di adesioni elettorali incassate, nonché un ruolo attivo nella politica comunale.

“Appare politicamente incomprensibile e contraddittoria – affermano – la decisione di non costituirsi parte civile nel processo sul fallimento della Formia Servizi da parte di un’amministrazione che ogni giorno afferma come un mantra di voler essere un baluardo della legalità. Purtroppo dobbiamo prendere atto come per l’ennesima volta Bartolomeo disattende il proprio programma politico-amministrativo presentato in occasione delle elezioni, in cui era affermato a chiare lettere che “il Comune si costituirà parte civile in ogni processo che veda parti offese i cittadini vittime della illegalità e/o della criminalità”, si veda il cosiddetto quarto pilastro del programma dell’attuale sindaco. Se da una parte l’opportunità politica di tale decisione costituisce materia spinosa per quei consiglieri di maggioranza, che in buonafede aderirono ad un programma oggi totalmente disatteso, dall’altra la questione non può non essere ricondotta sui canoni del mero rispetto della legge.

Da questo punto di vista vorremmo ricordare come negli articoli 1 e 8 dello statuto del Comune di Formia si dispone che il Comune è diretta espressione della comunità formiana di cui cura gli interessi e che il medesimo Comune è altresì chiamato a tutelare i diritti e gli interessi dei cittadini che compongono la medesima comunità. Da ciò discende l’obbligo in capo all’amministrazione di porre in essere tutte le azioni, incluse quelle giudiziarie, tese a curare e tutelare i diritti e gli interessi dei cittadini formiani, ciò a prescindere da qualsiasi valutazione di opportunità politica, di interessi personali o di convenienze di parte. Infatti l’unico ed esclusivo parametro che deve guidare le decisioni dell’amministrazione è l’interesse e i diritti dei cittadini formiani che, ove siano in pericolo o siano stati ingiustamente lesi, devono essere tutelati mediante le necessarie e opportune azioni.

*Sandro Bartolomeo*
*Sandro Bartolomeo*

Non vi è dubbio che il fallimento nel 2010 della Formia Servizi S.p.a. abbia determinato una lesione ai diritti e agli interessi della comunità e dei cittadini formiani, che hanno ingiustamente subito non solo l’interruzione di un pubblico servizio, ma, cosa ancor più grave, hanno assistito anche alla perdita di una grande quantità di risorse finanziare investite dal Comune nella suddetta società. Pertanto la tutela degli interessi e dei diritti della comunità e dei cittadini formiani esige che si accertino le responsabilità anche personali del fallimento della Formia Servizi S.p.a. e si ottenga il conseguente ristoro dei danni anche economici subiti dalla comunità, azioni di cui avrebbe dovuto farsi carico l’attuale amministrazioni senza alcuna esitazione, in quanto esse devono ritenersi atti dovuti.

Attraverso tale condotta l’amministrazione viene meno ai propri obblighi a danno della comunità di cui dovrebbe curare e tutelare i diritti e gli interessi. Ricordiamo che di fronte a tale inerzia l’ordinamento consente a ciascuno elettore di proporre azione popolare, cioè di far valere le azioni che spettano al Comune e che l’ente invece non esercita”.

FORMIA SERVIZI E MULTIPIANO DELLE POSTE

(Inaugurazione Multipiano delle Poste – 12 dicembre 2009)