Il paese è piccolo e la gente mormora. Con questo adagio popolare si potrebbe rappresentare fedelmente l’incontro di piazza avvenuto tra il sindaco di Formia Bartolomeo e il capogruppo del Pd Ernesto Schiano. Un incontro avvenuto in pieno centro alle prime ore del mattino per il quale molti non hanno potuto fare a meno di osservarne i toni piuttosto animati. Come quelli di un chiarimento che era necessario fare. Un incontro animato, certo, ma per nulla vicino alla versione che si è andata via via sviluppando nel corso delle ore successive, come riportato dalle voci del popolo, secondo le quali, appunto, si sarebbe trattato di uno scontro fisico finito alle mani.
Nulla di tutto questo ma è evidente che la risonanza dell’incontro di piazza ha assunto i toni di un evento popolare che ha meritato come nella migliore tradizione di essere ingrandito a tal punto da diventare ciò che non era. Un fatto che ha prodotto i dovuti chiarimenti da parte dello stesso Schiano, intervenuto per precisare i toni pacati e votati al confronto, che tra i due ex contendenti alla candidatura per il centrosinistra delle passate elezioni, sono emersi nel faccia a faccia.
Eppure qualcosa da dire che li ha messi uno contro l’altro, proprio come durante la campagna delle primarie, c’è stato. Su tutto il caso Formia Servizi e la mancata costituzione di parte civile nel processo che oltre alla posizione dello stesso Schiano ha prodotto una serie di mal di pancia all’interno dell’amministrazione comunale e della maggioranza, tra le quali quella della delegata alla legalità Patrizia Menanno. Il caso Valerio, i rapporti di maggioranza e il futuro del Pd gli altri temi commentati da Schiano in questa intervista.
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