Nucleare al Garigliano, interrogazione del senatore Moscardelli

cartello-centrale-nucleare-garigliano-soginLa ex centrale nucleare del Garigliano, anche se spenta, continua a fare paura. Tanti i dubbi dei residenti nel sud pontino e dell’alto casertano sull’impatto che l’impianto ha avuto e potrebbe continuare ad avere sull’ambiente, su quanto sta facendo da tredici anni in quell’area la Sogin, società incaricata della dismissione delle vecchie centrali, sulle malattie che hanno colpito la popolazione.

Il senatore pontino Claudio Moscardelli vuole che sia fatta luce sulla vicenda. Una volta per tutte. Presa carta e penna, l’esponente del Partito Democratico ha così presentato un’interrogazione al presidente del Consiglio, Enrico Letta, e ai ministri dell’ambiente e dell’interno, Andrea Orlando e Angelino Alfano. Moscardelli ha ricordato che, ipotizzando gravi reati ambientali, è aperta da tempo sulla centrale un’inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere, che sono trapelate indiscrezioni sull’inquinamento radioattivo dell’area, ma che soprattutto ancora “si è in attesa di conoscere in via ufficiale i risultati dei controlli, delle misure e delle analisi svolte e in corso da parte degli organi preposti, anche attraverso il prelievo di campioni di terreno mediante trivelle, al fine di effettuare esami approfonditi”.


*Claudio Moscardelli*
*Claudio Moscardelli*

Il senatore ha chiesto per quali ragioni non sono state coinvolte le istituzioni locali e la popolazione sul piano per l’abbattimento del camino della centrale e perché i Comuni della zona non sono stati informati sulla “localizzazione di 29 punti di prelievo e di sorveglianza ambientale intorno all’ex centrale”.

Il parlamentare, infine, ha interrogato il premier e i due ministri sui dati che gli organi preposti stanno attualmente cercando in merito all’eventuale contaminazione dei terreni e delle acque, su chi li certificherà, su possibili errori nelle operazioni di bonifica, sul luogo che ospiterà le circa 3.163 tonnellate di materiali contaminati e dati certi sull’indagine epidemiologica compiuta per accertare le cause di decesso, negli ultimi 30 anni, della popolazione residente nel raggio di 25 chilometri dalla Nucleare.