AGGIORNAMENTO – Un commando in piena regola che stava seminando il terrore nelle aziende agricole del territorio lepino e che presto avrebbe colpito anche le auto di due assessori comunali di Maenza e Priverno. Tutto per questioni relative alla realizzazione della centrale elettrica a biogas.
Fortunatamente sono arrivati i carabinieri del Norm della compagnia di Terracina, con i colleghi della stazione di Priverno, che, agli ordini del capitano Angelo Bello, hanno sgominato la banda di ‘incendiari’ arrestando tra domenica e lunedì scorsi il 43enne Mauro Risi, il figlio 25enne Mirko e il nipote 21enne Giovanni Risi, tutti residenti a Maenza, con l’accusa in concorso di incendio aggravato continuato. Mauro Risi risponde anche di minacce aggravate e continuate. L’ordinanza, richiesta dal sostituto procuratore Giuseppe Miliano, è stato firmata dal Gip Lorenzo Ferri. Secondo gli inquirenti sarebbe loro la mano incendiaria che dallo scorso novembre ha appiccato il rogo a diverse aziende agricole del territorio provocando danni per centinaia di migliaia di euro e portando sul lastrico i proprietari.
![Mauro Risi](http://www.h24notizie.com/news/wp-content/uploads/2014/02/Mauro-Risi-164x250.jpg)
Tutti i particolari della brillante e complessa operazione sono stati illustrati in una conferenza stampa che si è svolta questa mattina presso il comando provinciale dell’Arma, con il colonnello Giovanni De Chiara.
L’operazione dei carabinieri è scattata di notte e ha visto in azione venti militari, otto mezzi ed unità cinofile antiesplosivo per raggiungere le tre persone che vivono in punti diversi nelle campagne tra Maenza e Priverno. A loro i carabinieri sono arrivati sulla base delle testimonianze portate dagli agricoltori locali, enormemente preoccupati per la recente escalation di incendi.
![Mirko Risi](http://www.h24notizie.com/news/wp-content/uploads/2014/02/Mirko-Risi-165x250.jpg)
Il movente, ancora adesso in fase di ricostruzione da parte degli inquirenti, riguarderebbe la realizzazione della nuova centrale a biogas, il cui progetto è stato proposto dalla società Blt Power di via delle Margherite ad Aprilia. Sembra che i tre volessero entrare in qualche modo nell’affare, specie per quanto riguardava offerta dei terreni e la produzione e il trasporto del materiale di risulta con cui alimentare la centrale. Gli incendi, dunque, sarebbero serviti a ‘far fuori’ altri possibili concorrenti. A ogni modo gli arrestati avranno modo di spiegare le ragioni di ciò di cui sono accusati in fase di interrogatorio previsto nei prossimi giorni.
![Giovanni Risi](http://www.h24notizie.com/news/wp-content/uploads/2014/02/Giovanni-Risi-162x250.jpg)
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