Che l’area circostante al deposito Intergroup di Sessa Aurunca fosse contaminata da petcoke, a causa della perdita di materiale dei camion provenienti dal porto commerciale di Gaeta, lo aveva già appurato l’Asl di Sessa Aurunca, arrivata sul posto insieme ai carabinieri nei giorni scorsi per intimare la bonifica della zona proprio alla società Intergroup.
In effetti la bonifica è iniziata e andata avanti sino ad oggi, anche se i lavori hanno avuto dei correttivi in corso d’opera da parte dell’Anas, che ha seguito le operazioni di stesura di teli lungo le carreggiate della via Appia, affinchè questi non fossero da ostacolo alla regolare circolazione stradale. Resta tuttavia da capire se le operazioni di bonifica abbiano seguito degli appositi protocolli. Anche perchè nel frattempo, contestualmente alla bonifica, sono stati apposti a ridosso dell’entrata del deposito, alcuni rudimentali cartelli, con fogli plastificati, che citano testualmente: “Area potenzialemente contaminata”.
Sui cartelli tuttavia non è precisato quale sia l’ente, l’organismo preposto o la fonte che riconosce e informa sulla contaminazione dell’area. Eppoi contaminata da cosa? E con quali effetti sulla salute pubblica? E ancora cosa significa potenzialmente? A meno che non si tratti dell’iniziativa di qualche pivato cittadino.
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