Alta diagnostica, iter bloccato: Asl di Latina diffidata dalla Fondazione

L'ospedale Santa Maria Goretti di Latina
L’ospedale Santa Maria Goretti di Latina

Presentato qualche anno fa come una grande opportunità per l’intera provincia, oggi il Centro di Alta diagnostica del Goretti rischia di diventare un caso politico oltre che un’occasione persa. Nei giorni scorsi l’amministratore della Fondazione Roma Alfredo Loffredo (l’ente che intende donare i macchinari alla Asl di Latina) ha inviato una lettera di messa in mora alla Regione, alla Asl, al sindaco di Latina e alla Provincia.

L’iter di realizzazione del centro si è interrotto ufficialmente lo scorso 15 aprile, quando il manager Asl Caporossi, dopo un sollecito ricevuto dalla Fondazione Roma, ha replicato annunciando la sospensione dei lavori. Nel frattempo, non avendo avuto direttive in merito, la stessa Fondazione ha stipulato i costosi contratti con la Siemens per l’acquisto dei macchinari: un tomografo Pet Rm3 Tesla e una Tc Flash, per un acconto totale di oltre mezzo milione di euro.


Senza contare i soldi spesi dalla Provincia per la ristrutturazione dell’ex centrale 118 (spostata al Nicolosi a spese del Comune) e la concessione in comodato d’uso dei locali da parte della Asl di Latina. A questo punto, se i lavori dovessero bloccarsi definitivamente, la Fondazione Roma rischia di dover pagare una penale molto salata alla Siemens, che entro il 30 settembre 2014 è tenuta a consegnare i macchinari.

Ma quali sono i motivi che hanno indotto la nuova direzione della Asl e la Regione a bloccare l’iter del nuovo centro diagnostico di eccellenza? A quanto pare i dubbi riguarderebbero l’accordo siglato dal direttore uscente Renato Sponzilli, che prevede, come contropartita per il comodato d’uso dei locali, l’assegnazione gratuita alla Asl del 30% delle prestazioni mentre le altre richieste della stessa Asl costeranno il 70% del prezzo praticato dal centro.